E ZU’ TOTO’ DISSE: “ALLORA NUNZIO, ABBIAMO UNA BANCA?”

10 Giugno, 2017 | Autore : |

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LA PRIMA BANCA “GRATUITA”, PAGATA OLTRE IVA

 

Chi non ricorda la famigerata telefonata: “allora…pare che abbiamo una banca…”

Ebbene si, anche noi avvocati non volevamo essere da meno e così, il mio amico Nunzio Luciano, stanziando soldi dei fruttivendoli di Marte (no, chiedo scusa per l’errore, sono i contributi versati dagli avvocati italiani, n. d. a.), ci ha comprato una bellissima “banca”. E’ la banca del “sole”. No, non nel senso che porta la luce, ma che gli amici che ce l’hanno venduta sono quelli del “sole”. Ci amano, non vedevano l’ora di darci la banca dati “gratuita” ed infatti… ce l’hanno venduta. Si sussurra che l’abbiamo pagata 880 mila euri in due anni, ma sono dettagli. L’importante è poter dire a quei poveretti che finanziano che è tutto gratis. Fa più scena e poi, non vorremo rovinargli la “Convenscion”…

 

 

COME GLI STIPENDI DI ZU’ TOTUCCIO: UGUALE. 

Questa storia che la banca è gratuita, anche se la paghiamo, somiglia agli stipendi dello Zio Totuccio. Nel 2015, quando Totuccio si è fatto uno stipendio di 90 mila euro (scelta sofferta, giorni passati a piangere, notti intere a disperarsi, ma era una scelta “di responsabilità” e lo Zio non se l’è sentita di non assumerla), i soldi non li ha presi agli avvocati italiani. Nossignore, lo ha detto il Tar Lazio, con una sentenza di spessore, di grande valore giuridico.

Hanno detto i magistrati che i soldi per lo stipendio di Zù Totuccio non derivano dagli avvocati italiani, ma dai versamenti che gli avvocati italiani fanno al Consiglio Nazionale Forense, dunque non c’è problema: prendete e mangiatene tutti, queste sono le nostre quote di iscrizione all’Ordine, versate ogni anno in remissione dei vostri peccati. Fate questo in memoria di “Lui”.

 

 

PERO’ SONO BRAVI. 

In compenso sono bravi. Se assumiamo che il gettonato affranto ed il descamisado attivo fanno a gara nell’alzarsi lo stipendio, in una personale guerra al rialzo, in cui chi ha di più deve mostrare di essere quello che conta di più (attualmente è in testa Nunzio, conduce di “soli” 2 mila euro, 92 mila a 90 mila, ma è una lotta di sorpassi e controsorpassi entusiasmante…), dobbiamo anche riconoscere che i risultati raggiunti sono esaltanti. Gli avvocati italiani sono tutti contenti, ricchi e felici, adorano i propri rappresentanti e vanno incontro al futuro con prospettive sempre più rosee. Nel 2015 il CENSIS ha venduto un rapporto “gratuito” alla Cassa Forense. Anche quello era “gratuito” per gli avvocati italiani: come lo stipendio di Mascherin e la banca dati del “sole”. Il rapporto gratuitamente pagato dai contributi illegali estorti agli avvocati dai bassi redditi, vedeva dati da prefisso telefonico per quanto riguardava il gradimento degli avvocati nei confronti delle rappresentanze forensi.

 

  • 2,6% per la rappresentanza generale;
  • 6,7% per la Cassa Forense.

 

Ora, in un paese normale, i rappresentanti apicali di una categoria ridotta alla fame, con i regolamenti attuativi della legge professionale tutti in mano alla magistratura, con i Consigli dell’Ordine in prorogatio dal 2012, con un tasso di affezione e partecipazione dei colleghi desertico, con indici di gradimento ai minimi di decenza, organizzerebbero “convenscions” solo per dire due parole: “mi dimetto”.

 

Fonte: rapporto CENSIS 2017. Il 44,9 % degli avvocati italiani, nel 2016, ha subito un ridimensionamento dei redditi. 

Questo in paese normale. Nel magico regno di Paperopoli invece, mentre i colleghi continuano a morire di fame, mentre continuano a versare alla Cassa Forense una contribuzione illegale ed incostituzionale, che esula da una percentuale del proprio reddito, si fanno le passerelle per esaltare le gesta di chi ha distrutto la professione forense.

 

 

 

NAD COMBATTE PER LA LIBERTA’ E L’EQUITA’ PREVIDENZIALE. 

 

I colleghi in difficoltà reddituale vengono così anche deisi dal Presidente della Cassa Forense. Si parla di ignoranza previdenziale ed è vero. E’ l’ignoranza previdenziale che consente all’avvocatura di non riconoscere la contribuzione come una percentuale del reddito. Poi basta andare sul sito di INPS e le menzogne della Cassa Forense e dei magistrati “amici” del sistema, che negano la natura di percentuale del reddito per la contribuzione previdenziale, vengono alla luce.

NAD il 4 luglio farà in modo che il terzo Foro italiano cominci a scardinare il muro d’omertà che circonda questa odiosa vessazione: chiederemo a centinaia di avvocati napoletani di far affermare la doverosa proporzionalità dei contributi previdenziali, rompendo il regime dei “minimi slegati dal reddito”, che è illegale ed incostituzionale.

Certo, abbiamo contro interessi fortissimi. Il prelievo coattivo, la rapina a cui la Cassa Forense sottopone i colleghi più poveri, genera una montagna di denaro, con cui organizzare “convenscions”, fare accordi con amici ed amici degli amici, andare a raccontare di investire in PMI, tessere tele e costruirsi entrature politiche. Ci sono enormi appetiti che gravitano attorno al “welfare attivo”: uno sterminato mercato,fatto di banche dati, corsi di aggiornamento e formazione, fondi europei, investimenti, flussi di denaro che vanno… e che vengono.

Ecco di cosa è fatta la “nostra” ignoranza previdenziale: di voglia di giustizia, di richiesta di rispetto di principi basilari, scritti nella nostra Costituzione, di pretesa di pagare i contributi previdenziali in percentuale e proporzione ai nostri redditi.

E’ una battaglia contro belve feroci, assetate di denaro e di potere, ma è una battaglia che possiamo vincere. Ci riusciremo però solo se saremo uniti in un grande movimento di lotta nazionale, che unisca tutti gli avvocati liberi, che rifiutano questo regime di lustrini, propaganda e prelievi vampireschi.

Nessuno si illuda che basti lagnarsi su facebook per poter battere l’apparato che NAD contrasta. Servono centinaia di colleghi, dobbiamo essere presenti in molti Fori, costruire un comitato di liberazione nazionale, che abbia fondi, che combatta una vera guerra civile contro le istituzioni forensi italiane.

“Loro” leggono ogni giorno quello che NAD vi offre e NAD continua ad essere l’unico soggetto che può offrire asilo politico. Complessivamente gli avvocati già mobilitati sono alcune migliaia. Il nostro compito è di riuscire ad unire qualche migliaio di combattenti in un soggetto unitario, per battere ed abbattere la cupola che ci affama e ci deruba impunemente.

Unitevi a noi. Non abbiamo alternative.

 

Avv. Salvatore Lucignano

 

 

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