NAD: LA POTATURA, LA RIFIORITURA.

12 Marzo, 2018 | Autore : |

 

Il nostro primo anno di vita associativa è stato un turbine di eventi, vissuto a mille all’ora. La nascita, il tesseramento di centinaia di colleghi, l’espansione in Fori in cui abbiamo saputo raccogliere centinaia di consensi. Complessivamente NAD, in un anno e mezzo di vita, ha tesserato circa 600 avvocati, ma oggi fanno parte dell’associazione, dagli ultimi riscontri che stiamo portando avanti, poco meno di 300 iscritti. L’associazione porta avanti un’opera incessante di rigenerazione, volta a rompere il concetto di nucleo “amicale”. Tentiamo di aprirci a nuove forze, nuove idee, attratte a NAD non da rapporti personali, ma dalla certezza che all’interno dell’avvocatura italiana vada combattuta una battaglia radicale, volta ad ottenere un cambiamento radicale, profondo, dell’Ordine Forense.

 

L’associazionismo forense dei nostri tempi è spesso fatto di amici che si mettono insieme, in contesti ed ambiti limitati, per cercare di assumere posizioni di privilegio all’interno dell’Ordine Forense. Scopo primario della gran parte dei politici forensi italiani è la conservazione dell’esistente, o una sua sterile osservazione, o ancora, un’opera di lamentazione, ugualmente improduttiva.

NAD è altro da tutto questo. Il nostro socio più prezioso è il collega fortemente motivato che ancora non conosciamo. Il socio che abbia ritenuto di non poter portare avanti una battaglia radicale è nel passato dell’associazione. NAD mira a rompere i vincoli relazionali tra i soci. Lavoriamo per far comprendere ai nostri iscritti che una grande associazione politica riesce ad essere vincente quando il tessuto comune che tiene legati i suoi componenti non ha niente di personale, ma fonda sulla profonda convinzione che gli scopi e l’attività associativa servano fini importanti.

 

L’opera di profonda autoanalisi della nostra evoluzione associativa è parte fondamentale di una battaglia radicale volta a creare un diverso Ordine Forense. Siamo assolutamente certi che una giustizia più vicina agli avvocati e ai cittadini non possa prescindere da un’avvocatura che stia in campo, nel paese, con la credibilità di istituzioni rinnovate e serie, con una dialettica democratica matura, con dei leader nazionali capaci di avere un ampio consenso, con elaborazione di qualità, visione, prospettiva.

 

Se NAD ha cominciato una guerra interna all’avvocatura lo ha fatto per avere una nuova avvocatura democratica, consapevole che non si può pensare di fare grandi cose, ottenere grandi cambiamenti, senza un profondo cambio di mentalità. I movimenti critici verso le degenerazioni dell’Ordine Forense sono sempre mancati di struttura adeguata alla lotta. NAD sta cercando di costruire uno scheletro capace di sostenere muscoli attivi. E’ opera faticosa, fatta di demolizione e rigenerazione. Lo scheletro cresce e man mano che deve affrontare nuove sfide, ha bisogno di ricostruirsi, più grande, più forte.

 

Chi ambisce a diventare grande non può mai guardare a ciò che ha lasciato e a ciò che occorre raggiungere per cogliere l’obiettivo. NAD non vuole essere il rifugio di sterili lamentazioni, ma un luogo di profonda elaborazione culturale e politica, di militanza radicale e seria, capace di costituire un’avanguardia visibile ed irriducibile, volta a partire dall’avvocatura, per incidere sulla giustizia e di riflesso sulla società italiana.

 

E’ per questo che la potatura non ci spaventa. Siamo consapevoli che si tratta di un’operazione indispensabile, se vogliamo avere tralci più pieni e più dolci nel nostro prossimo futuro.

 

Avv. Salvatore Lucignano

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