MORTE DELL’AVVOCATURA DI MASSA: LA QUESTIONE SETTENTRIONALE

12 Giugno, 2017 | Autore : |

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Se per molti la questione settentrionale è diventata l’emblema del disagio del nord dell’Italia, che si scopriva improvvisamente afflitto dal malessere, esattamente come il mezzogiorno, per l’avvocatura tale questione assume un valore diverso. All’interno dell’avvocatura italiana infatti esistono questioni che sembrano essere completamente assenti dall’agenda operativa dei colleghi del nord Italia. La politica forense, laddove viene svolta, appare incanalata in una silente accettazione dell’esistente. Sembra che il nord Italia faccia fatica ad esprimere, tra le decine di migliaia di avvocati che sono espressione di quell’area geografica, qualsiasi alternativa all’assetto attuale.

I movimenti di protesta, che si scagliano o contro la politica, o contro le istituzioni forensi, vedono quasi esclusivamente la partecipazione di avvocati del sud Italia, ovvero di quelle regioni in cui la crisi reddituale, la massificazione della professione ed il conseguente imbarbarimento delle condizioni operative degli avvocati, generano maggiore spinta ad un cambiamento nella governance della categoria.

 

 

Il problema che questi movimenti dovranno risolvere nei prossimi anni è però sicuramente dato dalla questione settentrionale, ovvero dalla distanza dei colleghi del centro e del nord dalla politica forense, dal riconoscimento, quasi automatico, che molti colleghi di quelle zone del paese attribuiscono ai Consigli dell’Ordine, come unici soggetti politici di riferimento. La questione settentrionale vede gli avvocati del nord Italia totalmente schiacciati nella sovrapposizione tra politica ed istituzioni forensi, rendendo difficile l’acquisizione di un respiro nazionale per quei movimenti che vogliano costruire una diversa avvocatura.

 

NAD ci sta provando. E’ per questo che Livorno, con la nostra sezione territoriale, rappresenta probabilmente il più importante esperimento politico che la nostra associazione stia portando avanti. Riuscire a portare il radicalismo della nostra visione in un’avvocatura molto “composta”, lontana dal movimentismo e dalla protesta dura, può consentirci di creare un ponte tra il sud ed il nord del paese.

Nei prossimi mesi cercheremo con tutte le nostre forze di aggregare colleghi del nord Italia  a NAD, consapevoli che solo il nostro radicamento nel nord del paese, segnerà il salto di qualità della nostra battaglia, che allora avrà dimostrato di poter ambire a guidare il cambiamento dell’avvocatura italiana.

 

Avv. Salvatore Lucignano

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