IL BACIO DI GIUDA

15 Ottobre, 2016 | Autore : |

Nuova Avvocatura Democratica ha dato immediatamente una lettura pubblica del XXXIII Congresso Nazionale dell’Avvocatura di Rimini, a seguito di una discussione del direttivo nazionale, che ha condiviso senza sfumature il giudizio che abbiamo esternato alla fine dei lavori: è stata una svolta autoritaria, portata avanti dalla parte più becera e rozza dell’avvocatura italiana, con disprezzo non solo dei concetti di categoria e di rappresentatività, ma anche con una miopia che nei prossimi anni darà frutti avvelenati, nefasti per tutti gli avvocati, salvo i pochi affaristi che comandano il regime dell’istituzionalizzazione forense.

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (OUA), che pure negli ultimi tempi è stato totalmente inadeguato sul piano politico, ha comunque espresso a Congresso, per bocca della sua Presidente, una posizione netta ed apprezzabile, seppur tardiva e alla luce dei fatti insufficiente. Ciò nondimeno, è indubbio che la Presidente Casiello ci abbia perlomeno provato, quando ha compreso che l’unica preoccupazione del Consiglio Nazionale Forense e dei satrapi che lo sorreggono, annidati nei Consigli dell’Ordine degli Avvocati, era l’eliminazione dell’ultimo luogo della politica forense italiana dotato di una pur piccola autonomia dal regime.

Mirella Casiello lascia la Presidenza dell’OUA con un’immagine di fiera opposizione all’arroganza del potere e questo è un patrimonio politico che dovrà saper spendere, laddove vorrà rimettersi in gioco, per costruire una rappresentanza politica dell’avvocatura italiana finalmente democratica, unitaria e plurale.  Proprio per questo, per l’atto finale di un percorso storico e politico per certi versi drammatico, ma vissuto dalla Casiello con dignità e fierezza, c’è un’immagine che, da delegato congressuale, mi ha particolarmente ferito: quel bacio che Andrea Mascherin ha voluto tributare alla Presidente uscente di OUA un attimo dopo la liquidazione dell’Organismo per cui ella si era tanto spesa nei giorni dell’assise congressuale.

Il bacio di Mascherin è stato l’ultimo sfregio di un uomo che per due anni ha ignorato, sbeffeggiato e disprezzato la Presidente dell’OUA, riducendola al rango di fastidiosa molestatrice. Mai, in nessun momento del mandato della Presidente Casiello, il Consiglio Nazionale Forense e i Presidenti degli Ordini che a Rimini hanno liquidato OUA, hanno accordato all’Organismo Unitario la minima forma di interlocuzione politica. In nessun momento Andrea Mascherin ha mostrato il minimo interesse per ogni posizione assunta dagli avvocati italiani che non fosse perfettamente aderente ai suoi voleri. L’Organismo è stato delegittimato, privato di fondi e sostegno, nonostante sia stato affollato da figure di infimo livello, volute proprio dai suoi liquidatori. Una strategia crudele, fatta di doppiezza e viltà, che a Rimini ha solo vissuto l’epilogo.

Quel bacio riminese è apparso dunque a molti tra noi, che hanno lottato e lottano contro il regime dell’istituzionalizzazione forense, l’ennesimo trofeo che il Presidente del Consiglio Nazionale Forense ha voluto mostrare, sia ai suoi sudditi che agli oppositori. E’ stato un gesto di finto paternalismo,  il tentativo di apparire nobile e cavalleresco. Si è trattato però di un goffo escamotage, che ha saputo incantare solo qualche mente labile, ma non è servito a occultare la verità di quanto è accaduto. Chi ha a cuore libertà e pluralismo ricorderà dunque a lungo quel momento, così pieno di ipocrisia, come l’emblema del valore umano dei vincitori.  E’ stato un bacio falso e traditore, come quello di Giuda Iscariota. Non lo dimenticheremo ed anche di questo chiederemo conto.

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