GLI INDIFFERENTI… STORIA DI UNA “IGNORANZA”

6 Ottobre, 2019 | Autore : |

Le difficoltà che attanagliano la professione forense, sono note, purtroppo, anche ai non addetti ai lavori, a volte anche in maniera distorta.
Ciò rende gli avvocati più deboli e spesso, anche chi vanta una clientela più “elitaria” si ritrova a invocare un rispetto che prima era doverosamente scontato.

Le lamentele sterili che si riducono a battute davanti a un caffè sono diventate noiose finanche per il collega che le pronuncia, come ritornello stonato di una canzone che un tempo era un successo.

La filosofia dell’”ormai” è entrata nel dna di troppi avvocati, incapaci di reagire ad abusi e violenze perpetuatesi per troppo tempo, è diventata la lama della ghigliottina che sta decapitando inevitabilmente tutti.

E così l’indifferenza dell’avvocato, accuratamente coltivata e nutrita dal boia, viene venduta come “distacco” nobile da chi la pratica.

Ma diciamo la verità: l’indifferenza altro non è che ignoranza.
Si ignoranza! Tanti, troppi avvocati, sono indifferenti perché ignorano le reali cause che hanno determinato e determinano la condizione in cui viviamo.

L’Avvocato, per sua natura, non deve e non può essere indifferente alla violazione di un diritto.
L’insensata idea che l’inerzia possa determinare una sorta di “auto conservazione” è il principio dell’immobilismo propedeutico ad un suicidio di massa.

L’inutilità del fare, propria degli indifferenti, denuncia la mancanza di personalità, o meglio, di autonomia intellettuale.

Chi è indifferente non è capace di reagire.

Non tutti però sono indifferenti.
Non tutti sono disposti a questa mutazione genetica, non tutti accettano passivamente una storia scritta male da chi ha altri interessi piuttosto che quelli di una classe che si vuole “addomesticata” o, in alternativa, cancellata.

L’indifferenza dei molti si scontra con la differenza di quegli avvocati che non ci stanno ad essere violentati ad oltranza, che si oppongono fortemente ad un sistema che preferisce snaturare la professione forense relegandola a un “mestiere” che nulla ha più di dignitoso e di libero.

Non tutti gli avvocati sono indifferenti perché non tutti gli avvocati sono ignoranti.

NAD È DIFFERENTE
NAD È LA DIFFERENZA.

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