I TRANSFUGHI DEL SISTEMA

16 Gennaio, 2017 | Autore : |

Scrivere è faticoso. Nella nostra realtà ormai nulla è più perdonabile, perché l’assenza di memoria genera l’assolutizzazione del “relativissimo”. Accade così che, per associazione di idee, mi sovvenga in piena notte l’idea dei transfughi, ovvero di coloro che, esaurita la possibilità di apparire in un contesto, si devono riciclare in altri contesti. In Italia il potere si abbandona solo con la morte, o con una condanna irrevocabile alle patrie galere. Diversamente, gli istituzionalizzati della cupola forense proseguono, infiniti, a “sacrificarsi” per i colleghi.

 

Sia chiaro, amano talmente tanto quei sacrifici, sono così indissolubilmente legati alle perdite di denaro, alla fatica incessante, alle sofferenze fisiche e morali, che nulla, nemmeno una legge dello Stato che tenti di porre dei minimi limiti a questo strazio, a questo genocidio disumano, li allontanerebbe dalla loro adorata tortura.

 

Istituzionalizzati per sempre, finché l’ultimo respiro non li strappi alle loro catene.

 

 

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