MALEBOLGE PEI TROMBATI

1 Agosto, 2017 | Autore : |
Malori e strida, colpi e svenimenti
Ambasce e frustrazioni assai pietose
Rincorrono le orecchie delle genti
Per le candidature non esplose.
Le liste dei padroni impenitenti
Non possono donare a tutti un posto,
Perciò, all’annuncio tristo e senza appello
Quando Vassia significa l’opposto
La moira afferra il pupo nel cervello
Di sua ragion fa scempio e fa scomposto.
Qual ratto, che si insinua per l’ugello
Così il villano viene tormentato
Perdute le speranze de lo seggio
Rimbomba l’eco: “non sei candidato”.
Ramingo vaga allora alla men peggio
L’omino che si veste da avvocato
Le lacrime che fiottan come greggio
Disegnano espressioni di dolore.
La sofferenza lo consuma tutto
Stringe il reietto fino a dentro al core.
Mai visto un “no” che pare così brutto
Per chi a quel sacrificio volge amore.
Se non è Consigliere è già distrutto
Chi fuor di lì non nutre la speranza.
Eppure c’è la vita oltre il Consiglio
Altre venture per empir la panza
Ma guai a narrarlo al povero coniglio
Che giace sfatto e fioco in lontananza.
Questa è la narrazione del periglio
Che prende chi non diventò mai saggio
Perché chi non ha in sé la sua ragione
Non può pensar di agire con coraggio
Di fronte a una cocente delusione.
Destino amaro, perdere il passaggio
Restare soli e fuor dalla tenzone!
Il non più candidato è cosa morta
Non guarda al dì in cui renderà contezza
Non riesce che a pensare a quella torta
Di cui non avrà fetta con certezza.
Avv. Salvatore Lucignano

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