IL MATTIANALE. AVVOCATI SFRUTTATI DA AVVOCATI. COSA SONO I MOOC

14 Ottobre, 2016 | Autore : |

Si chiamano Massive Open Online Courses, negli Stati Uniti sono ormai una realtà formativa che raggiunge milioni di utenti, consentendo di sviluppare lezioni aperte, gratuite, attraverso piattaforme telematiche che consentono agli studenti interazione in tempo reale e verifica del feedback a mezzo di esercizi e test. Questa mattina ilsole24ore dedica a questo tipo di strumento formativo un interessante articolo, che riprende le conclusioni effettuate dal World Economic Forum.

Assai interessante per l’avvocatura il concetto sperimentato ad Harvard, che parla di “problem solving collaborativo”, capace di trasportare sul web l’analisi dei casi. Si tratta di un modo innovativo di concepire studio e formazione, che sfrutta concetti che saranno sempre più il cardine dello scambio di servizi nella società futura: replicabilità, gratuità, interazione tra docenti e comunità di discenti, utilizzo degli strumenti telematici per creare interconnessione nella comunità di studenti.

La possibilità di immagazzinare enormi quantità di conoscenze in strumenti che li rendono replicabili porterà nel giro di pochi anni ad una rivoluzione nel concetto stesso di “conoscenza” e di sapere. Chi sarà possessore di un sapere statico, chiuso rispetto alle necessità di interazione con altri soggetti, fondato su percorsi di elaborazione ed aggiornamento personali, sarà completamente tagliato fuori dalla sfida per la conoscenza. Naturalmente questa rivoluzione, già in atto nelle avanguardie culturali e sociali più efficienti, valorizza concetti che l’avvocatura italiana, sia nei suoi strati proletari, che nei gruppi eversivi al potere, continuano colpevolmente ad ignorare. Le implicazioni del concetto di “problem solving”, oltre a poter fornire un approccio più efficace in ambito didattico, sono in grado di aprire all’avvocatura italiana una nuova dimensione della “tutela dei diritti”. Il coworking, gli strumenti telematici di elaborazione di sapere in grado di offrire soluzioni sempre all’avanguardia al caso presentato dal cliente, costituiscono l’unica evoluzione possibile per una professione che vedrà presto il proprio capitale più importante, ovvero la conoscenza, messa in rete, in open source.

I meccanismi di sharing della conoscenza porteranno ad una ridefinizione del concetto di sapere e a nuove forme di distribuzione del valore. La società futura si avvia a superare sia il concetto di proprietà che quello di lavoro. La fruizione diffusa del sapere ridurrà drasticamente la redditività della sua offerta, e sempre più le prestazioni intellettuali saranno in grado di attrarre reddito solo se si dimostreranno in grado di sfuggire alla possibilità di replica e se saranno offerte da gruppi dinamici, in continua evoluzione.

Naturalmente tutto questo rappresenta un romanzo di fantascienza per le cosiddette “istituzioni forensi” italiane. Il progetto che i padroni dell’avvocatura stanno portando avanti va in direzione opposta a quella di un’apertura democratica, che premi il merito ed offra sapere diffuso agli avvocati in grado di creare strutture efficienti, e mira a sfruttare il proletariato forense attraverso il ricatto della formazione e specializzazione istituzionalizzata, vendendo titoli vuoti e privi di prospettive operative a chi viene obbligato per legge ad assumerli, pena l’espulsione dalla professione forense. Un disegno che non solo denuncia la natura padronale della gestione del potere da parte degli uomini del regime oppressivo forense, ma che dimostra il totale disinteresse per le sorti culturali ed operative dei colleghi più giovani, totale mancanza di visione, incapacità di proporre meccanismi inclusivi che valorizzino l’innovazione. Formazione e specializzazione sono le nuove indulgenze dell’avvocatura italiana, vendute da vescovi grassi e corrotti, ignoranti e volgari. Tocca alle avanguardie culturali presenti nella nostra avvocatura stroncare questo disegno medievale, e preparare il proletariato forense, portarlo nel futuro.

Ecco il link presente sul sito internet del World Economic Forum che illustra le potenzialità e le attuali operatività dei MOOC:

https://agenda.weforum.org/tag/mooc/

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