CRISI ECONOMICA E DISAGIO SOCIALE DELL’AVVOCATURA

9 Febbraio, 2017 | Autore : |

Intervento della nostra Presidente Nazionale, Avv. Rosaria Elefante, tenuto in sede di confronto convocato dal Consiglio dell’Ordine di Napoli, in data 09/02/2017

 

CRISI ECONOMICA E DISAGIO SOCIALE DELL’AVVOCATURA

 

Periodicamente le istituzioni usano indire sedicenti “confronti”, prodromici a chissà quali risoluzioni, che avrebbero il fine di ascoltare le proposte di soggetti estranei, per farle vivere all’interno del dibattito politico. In realtà molto spesso questi incontri altro non sono che il disperato tentativo di riaccreditare una istituzione inerte, a fronte della decisa azione messa in campo da soggetti scomodi.

Il confronto di oggi, indetto in fretta e furia da questo Consiglio dell’Ordine, rappresenta palesemente questo. Non si capirebbe infatti come mai, pur avendo il Consiglio programmato in queste settimane i cosiddetti “confronti costanti” con le associazioni territoriali, il tema odierno non sia stato posto all’ordine del giorno di uno di questi incontri, ma sia diventato l’oggetto della nostra riunione odierna. Oddio, qualcuno direbbe che non si capirebbe, ma che in realtà si capisce benissimo.

La tempistica della convocazione appare chiaramente tesa a rispondere all’iniziativa “digiunare per sensibilizzare” messa in campo da Nuova Avvocatura Democratica, che sta riscuotendo vasta eco, in Campania ed in Italia, e che pone l’accento proprio sul tema che oggi il Consiglio dell’Ordine di Napoli cerca affannosamente di trattare, consapevole probabilmente del rischio di essere tagliato completamente fuori dal rapporto con l’avvocatura di base.

Fatta questa doverosa premessa, quale Presidente di Nuova Avvocatura Democratica mi preme dire un’altra cosa: oggi io sono qui, in rappresentanza dell’intera associazione, unicamente per rispetto ed educazione verso tutti i colleghi che partecipano a questo confronto, inclusi ovviamente i Consiglieri ed il Presidente dell’Ordine che mi hanno gentilmente invitata, ma mi corre l’obbligo di dire che l’associazione che presiedo non ritiene di alcuna utilità questo confronto. Ciò va detto, per onestà intellettuale: quella stessa onestà che Nuova Avvocatura Democratica (NAD), mette in tutte le sue battaglie.

 

 

Il tema al centro dell’incontro infatti è talmente ampio, vago e vacuo, da consentire a ciascuno di noi di perseguire in quella politica asfittica, disonorevole, che NAD aborrisce più di ogni altra cosa, supportata in questo dal sostegno e dall’approvazione di centinaia di colleghi, a Napoli e in Italia. Noi ci sottraiamo dunque a questo modo di concepire la politica forense, perché non lo riteniamo serio e produttivo di effetti concreti. Non ci lasceremo impegolare in una discussione autoreferenziale, ripetendo cantilene che non portano a nulla, o vagheggiando provvedimenti che le istituzioni non hanno alcuna voglia di sostenere.

NAD non opera così. Le nostre idee, le nostre ricette per affrontare la crisi economica ed il disagio dell’avvocatura impegnerebbero ore per essere compiutamente illustrate, ma proprio per questo, a differenza di altri soggetti che non possono vantare alcun documento scritto in grado di comprovare un’attività tesa alla concreta risoluzione dei problemi, piuttosto che farvi perdere tempo, preferiamo rimandarvi allo studio di quanto abbiamo elaborato, pubblicamente consultabile attraverso il nostro sito internet: www.nuovaavvocaturademocratica.org.

 

 

Chi avrà voglia e pazienza potrà valutare, attraverso le decine di analisi che abbiamo già diffuso, nei pochi mesi di vita della nostra associazione e potrà farsi un’idea di come NAD affronti i problemi, della nostra visione, delle ricette e soluzioni che proponiamo ai colleghi.

 

 

Certo, in queste occasioni, chi non fa parte di ampi schieramenti, rischia di sbagliare, qualsiasi cosa faccia. Avremmo sbagliato se, pur ritenendo inutile e strumentale questo incontro, non fossimo venuti, avremmo sbagliato se avessimo letto il nostro documento e avessimo abbandonato l’aula e sbaglieremo sicuramente nel criticare l’incontro, spiegando le ragioni politiche che ci portano ad essere qui, pur sapendo che la nostra presenza, qui ed oggi è completamente inutile.

Lo sappiamo. E’ la legge della politica, che nasconde la verità e l’oggetto dei fatti, per far vivere nell’immaginario collettivo ciò che fa più comodo.

Noi di NAD però non temiamo le critiche. Siamo avvocati attenti, seri, meticolosi ed appassionati. Attraverso la nostra iniziativa “digiunare per sensibilizzare” stiamo trattando da giorni proprio la crisi economica ed il disagio sociale dell’avvocatura di base. Noi di NAD e SOLO noi di NAD, siamo riusciti a mettere al centro dell’attenzione e dei media napoletani questo problema, costringendo tutti gli altri soggetti che fanno politica in questo Foro a misurarsi con la nostra determinazione e capacità di coinvolgimento. Noi siamo consapevoli della nostra forza, ma non siamo venuti qui per vantarci, bensì per dire a tutti i presenti, in modo umile, ma fermo ed irrevocabile, che gli elementi che NAD sta portando avanti nella sua azione politica e che riguardano il disagio dei colleghi, sono tanto pubblici da non meritare di essere ricapitolati in questa sede.

 

 

Pure, unicamente per rispetto verso i presenti, li ricordiamo:

  1. abolizione dei minimi contributivi previdenziali slegati dal reddito;
  2. istituzioni forensi che ritrovino autorevolezza e siano da esempio, ricoprendo gli incarichi a titolo onorifico e gratuito e per periodi di tempo limitato;
  3. incremento e diversificazione delle aree operative dell’avvocato, secondo i dettami di una specifica mozione, che abbiamo presentato all’ultimo Congresso di Rimini, e che le nostre istituzioni forensi hanno cestinato, senza che i rappresentanti istituzionali della nostra delegazione congressuale muovessero un dito per opporsi a tale abuso;
  4. Abolizione di tutti i vincoli e vessazioni che gravano gli avvocati di base: dai crediti formativi (che sono illegali), alle assicurazioni obbligatorie, per un’avvocatura che torni ad essere professione libera e liberale;
  5. Patto di quota lite e punitive damages;
  6. Procedure di garanzia per i crediti dei professionisti, che impongano il pagamento di quanto dovuto all’avvocato, senza che il rischio di insolvenza dei clienti porti alla crisi del professionista;
  7. Procedimenti e protocolli in grado di garantire il pagamento immediato per le prestazioni legate al patrocinio a spese dello Stato, oggi vergognosamente in ritardo e fonte di grave disagio per i colleghi legati a questo tipo di attività.

 

Ecco, questi temi, che noi abbiamo solo enunciato, in sette punti, e che rappresentano una piccola parte delle proposte che da tempo abbiamo reso pubbliche, sono stati da NAD analizzati, proposti, riproposti e sviscerati per mesi, senza che le istituzioni forensi si degnassero di aprire in merito alcun confronto. Certo: perché per confronto noi intendiamo “un sincero confronto” e non un confronto di facciata, come quello che oggi ci è stato proposto, al solo fine di far rientrare la nostra iniziativa, lo sciopero della fame ed il presidio permanente che anche in questo momento è attivo all’esterno del Tribunale di Napoli.

 

 

 

Nei prossimi mesi, in assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni forensi, “digiunare per sensibilizzare” continuerà. Parleremo all’avvocatura ed alla cittadinanza. Avremo interlocuzione con le istituzioni forensi solo se queste cominceranno a comportarsi seriamente, circostanza fino ad oggi mai verificatasi, negli ultimi anni, almeno per quanto ci riguarda.

Ringraziamo comunque il Consiglio dell’Ordine di Napoli per averci invitato e come vedete, non abbiamo fatto mancare la nostra critica. Una critica ferma, irreprensibile, ma senza appello. NAD resta aperta ad un possibile dialogo con tutti, ma solo se alle parole, come dovrebbe essere d’uopo tra avvocati ed uomini d’onore, seguiranno i fatti.

Napoli, 9 febbraio 2017

Avv. Rosaria Elefante

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