NAD COMBATTE PER LA DECONTRIBUZIONE

31 Luglio, 2017 | Autore : |
LE VERITA’ VENGONO SEMPRE A GALLA, NONOSTANTE TUTTO, SEPPURE A VOLTE CI METTANO TEMPO AD EMERGERE.
 
NAD ha sempre sostenuto che il vero problema del rapporto tra mutualità obbligatoria, contribuzione slegata dal reddito e bassi redditi, consista nell’insostenibilità del sistema per il professionista giovane e con redditi bassi.
 
NAD è stata la prima associazione italiana ad usare in modo continuato il termine “decontribuzione”, precedendo alcuni provvedimenti che la politica nazionale sembra voglia finalmente mettere in campo. La parola chiave per aiutare i colleghi in difficoltà è infatti “decontribuzione”, ovvero tornare a pretendere che lo Stato si faccia parzialmente carico dei contributi dei più deboli, senza garantire somme ingenti, ma fissando un minimo sociale comunque garantito, che sia coperto dai contributi versati dal professionista, per quello che egli può sostenere, e sia integrato, con onere a carico della fiscalità generale e dei professionisti che godono di redditi più alti.
 
E’ il sistema contributivo corretto, di marca NAD, che sta diventando l’oggetto centrale delle riforme che guardano ai giovani con bassi redditi. Il nostro sistema è sostenibile, equo, giusto e consente di riscrivere finalmente il patto generazionale tra vecchi e giovani professionisti, prevedendo la revisione ragionata dei privilegi abusati, in modo che le generazioni che hanno avuto di più diano qualcosa a sostegno di quelle che avranno di meno.
 
NAD garantisce la tenuta sociale e finanziaria del sistema pensionistico, perché propone cose ragionevoli ed eque. In questo senso, l’idea che lo Stato finanzi gli anni della laurea, contribuendo a far maturare anzianità contributiva a chi ha studiato, è senz’altro ragionevole. Perlomeno gli anni del corso, senza contare gli sforamenti soggettivi, vanno valutati come impegno, che merita un sostegno, ai fini della maturazione dell’anzianità contributiva necessaria a conseguire la pensione.
 
NAD dimostra che una nuova mutualità è possibile, che il problema della contribuzione vessatoria, per i giovani a basso reddito, è il cuore della sofferenza professionale in questo momento.
 
NAD dimostra di ascoltare i colleghi e i loro problemi, piuttosto che agire con spocchia, come le istituzioni che, con il “welfare attivo”, dicono di conoscere i problemi dei nostri colleghi meglio di chi quei problemi li vive sulla propria pelle.
Avv. Salvatore Lucignano
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