TRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO IL MALE.

23 Marzo, 2017 | Autore : |

Cassa Forense fa trapelare che a breve il “minimo obbligatorio” verrà rivisto e reso meno gravoso per i più deboli. Ovviamente io conoscevo questi “rumors” da settimane, come sapevo che la pantomima del “confronto” con M.G.A., progettata con sagacia dal Mullah Coniglio, alias Onan il Ra-Barbaro, alias il mio amico del cuore Nunzio Luciano, era tutta una sceMeggiata, che serviva alla Cassa a crearsi un interlocutore “amico” e di comodo, che non attaccasse alla radice il welfare C-attivo e le prebende del Nunzio Apostolico, e marginalizzasse i movimenti radicali, tra cui Nuova Avvocatura Democratica.

NAD è contraria ad un modo di fare schizofrenico e poco credibile. Un giorno Cassa è cattiva ed è casta, un giorno è buona perché mi invita e mi offre le caramelle. Un giorno il Congresso Nazionale non conta niente, perché non sono stato eletto delegato, il giorno successivo conta tutto. Un giorno la rappresentanza si conquista sul campo, l’altro nessuno conosce il numero dei miei tesserati. Insomma, dobbiamo metterci d’accordo.

NAD lavorerà con tutti i movimenti ed associazioni che condividano obiettivi comuni, ma sui nostri obiettivi non facciamo sconti, perché lo dobbiamo ai nostri soci, che credono in noi:

1. non ci accontenteremo di alcuna riduzione del contributo minimo, che non fa altro che dimostrare che i soldi per ridurlo ci sono. L’abolizione di parte del contributo che concorre al “minimo obbligatorio”, che potrebbe portare detto “minimo” a 2800 euro all’anno circa, anche per i redditi zero, è già una piccola vittoria dei movimenti e delle associazioni che si stanno battendo per una previdenza equa, ma non ci soddisfa. Deve passare il principio che si paghi in base ed in proporzione al reddito e che chi ha di meno paghi di meno, mentre chi ha di più deve pagare di più. Nuova Avvocatura Democratica ha presentato i CONTI DELLA SERVA. Abbiamo dimostrato che la favola della SOSTENIBILITA’, come giustificazione al minimo obbligatorio SLEGATO dal reddito, è una fandonia. I soldi ci sono, ma vengono usati in altro modo. Le possibilità per una previdenza equa ci sono, ma non si vogliono sfruttare, perché, come sostenuto da sempre da Nuova Avvocatura Democratica, lo scopo della previdenza forense NON E’ aiutare gli avvocati in difficoltà, ma costringerli a cancellarsi dall’albo;

2. Le prebende e le indennità della Cassa forense e del Consiglio Nazionale Forense vanno azzerate e ridiscusse, nell’ambito congressuale, con un ampio coinvolgimento della base. Non siamo contrari, in linea di principio a MODESTE, e ripeto… MODESTE indennità di carica per chi svolge incarichi all’interno dell’avvocatura, ma tutto va discusso, ancorato a massima trasparenza, a procedure che consentano di non cumulare redditi ed indennità, fino a fare di tali indennità uno strumento di asimmetria che genera una frattura tra casta istituzionalizzata e base;

3. Il welfare C-attivo della Cassa va azzerato. Noi di NAD siamo per una professione libera e liberale, non per le elemosine, le banche dati e i pc. Si tengano i pc e ci lascino i nostri soldi;

4. Vogliamo, pretendiamo, esigiamo, elettorato ATTIVO E PASSIVO per TUTTI gli iscritti all’albo, a partire dal PRIMO giorno di iscrizione all’albo, per QUALSIASI carica all’interno delle istituzioni forensi.

Ecco, non siamo disposti a negoziare su questi principi e su questi principi siamo disposti ad unirci a chiunque, purché si dimostri seriamente la volontà di perseguirli.

 

 

 

 

 

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