DAVIGO: ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA

3 Novembre, 2016 | Autore : |

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Articolo dell’ Avv. Antonello Salce – Direttivo Nazionale Nuova Avvocatura Democratica 

 

Da Noam Chomsky giù fino ai nostri Marco Travaglio e Sabina Guzzanti, la definizione di arma di distrAzione di massa è stata ampiamente trattata. Chomsky ha teorizzato che:

“L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.”
Secondo Travaglio un tipico esempio di armi di distrazione di massa sono quei delitti eccellenti, raccontati dalla TV mattina, pomeriggio e sera, con dovizia di particolari, interviste ai parenti fino al sesto grado e all’amico d’infanzia, plastico e quant’altro. Processi mediatici con verdetto emesso già prima dell’arresto, da quelle stesse televisioni che, per esempio, del processo sulla c.d. “Trattativa Stato-mafia” non parlano da due anni.

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Ma che c’entra Piercamillo Davigo? Da quando è diventato Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati ci delizia con frequenti attacchi alla categoria degli avvocati, una sequela di banali luoghi comuni che suonerebbero ridicoli in bocca all’uomo qualunque, ma detti da lui diventano oggetto di estenuanti dibattiti.

Ormai il refrain settimanale della polemicuccia con Davigo è diventato un format del dibattito politico forense, come il plastico di Bruno Vespa. La classe forense è profondamente divisa, si discute su tutto, ci sono tensioni mai viste prima, ma se si tratta di rispondere all’ultima baggianata di Davigo eccoci lì, tutti pronti a combattere fianco a fianco, tutti dalla stessa parte della barricata. In fondo nelle teorie di Chomsky era ben chiaro che l’arma di distrazione di massa perfetta è quella che crea un nemico comune, più o meno reale, di fronte al quale è difficile schierarsi contro chi lo combatte, anche se è il tuo peggiore avversario politico, un tiranno, o un delinquente. Pensate alla presidenza Bush e alla lotta al Terrorismo e, caso ancora più emblematico, la guerra all’Iraq di Saddam, con le false prove sul possesso di armi di distrUzione di massa.

Dal mio punto di vista, Piercamillo Davigo e le sue dichiarazioni sono un problema serio, nella misura in cui sono l’espressione palese, pubblica e sfacciata di un sentimento diffuso nella Magistrutura italiana. Un disprezzo e un risentimento verso gli avvocati che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, nelle sentenze, nelle liquidazioni dei compensi, persino con comportamenti di vera e propria maleducazione durante le udienze.

Questo pensano tanti avvocati e sarebbe lecito attendersi una reazione ferma di fronte a certe dichiarazioni: pretendere le scuse del Presidente ANM, interrompere le relazioni con l’associazione dei  magistrati, chiedere le dimissioni di Davigo. E invece che fanno Mascherin e gli altri padroncini dell’avvocatura? Cinguettano dichiarazioni con retorica da quattro soldi, belle frasi ad effetto che facciano gonfiare il petto per qualche minuto, una bella intervista sul giornaletto che nessuno legge, rilanciata con la newsletter che nessuno apre, ma si guardano bene dal combattere. Mica perché non si vogliono sporcare le mani, o per una questione di stile istituzionale! No, è che Davigo è il nemico perfetto, conviene tenerlo lì. L’arma di distrAzione di massa.

 

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