BULIMIA, ASIMMETRIE, DISTANZA

16 Luglio, 2017 | Autore : |
 
Sono concetti che NAD ha già presentato ai colleghi, ma vale la pena di rifare una riflessione in merito, che mi pare di grande attualità:
 
1. BULIMIA CAZZOIDE
 
La bulimia cazzoide è una prassi operativa della Cosa Nostra istituzionalizzata che non ha nulla di casuale. La Cupola parla di tutto per non parlar d’amore. L’Organismo Congressuale Forense è la pratica dimostrazione di come la bulimia cazzoide sia uno strumento di conservazione del potere e di allontanamento dell’inclusione democratica. L’OCF, dalla sua nascita, è stato totalmente inutile, non ha ottenuto nemmeno un solo risultato, non è servito assolutamente a nulla. Eppure le riunioni di questo Organismo hanno ordini del giorno che non di rado sforano i dieci punti. Si parla di tutto, si affrontano decine di “temi”: perché? Perché questa bulimia cazzoide, apparentemente figlia di un’applicazione massiccia?
 
Semplice: attraverso il meccanismo della bulimia cazzoide si può parlar di tutto per non parlar d’amore. Il “parlare” serve a distogliere i colleghi dai fallimenti legati all’agire. Il non avere un solo tema su cui presentare azioni, proposte e risultati ottenuti, serve a non rendere conto della propria inutilità.
 
La bulimia cazzoide è dunque una precisa strategia di mistificazione della realtà, codificata secondo prassi politiche consolidate. Si parla di tutto, si parla sempre, si finge di occuparsi dell’intero universo, per nascondere la realtà, che mostra come in realtà non si sia utili a niente.
 
2. ASIMMETRIE DEL POTERE
 
Abbiamo già spiegato che il potere vive di asimmetrie. Senza asimmetrie nell’utilizzo delle leve del potere, i gruppi dominanti non possono sovvertire le proporzioni numeriche che stanno alla base delle restrizioni dei privilegi. La bulimia cazzoide è uno degli strumenti di asimmetria del potere. Con la bulimia si impedisce all’avvocato normale di seguire l’operato del potere. L’avvocato, per star dietro ad una mole bulimica di temi, proposte, discussioni, dibattiti, riunioni fiume, dovrebbe chiudere lo studio e dedicarsi esclusivamente allo studio della bulimia cazzoide della Cosa Nostra istituzionalizzata. Ecco che allora l’avvocato, per non essere costretto a seguire tutto, decide giustamente di non occuparsi di nulla.
 
3. LA FINTA DEMOCRAZIA DELLA DISTANZA
 
Mediante la bulimia cazzoide, che favorisce le asimmetrie del potere, si consolida quell’illusione di falsa democrazia che permea la gran parte degli ordinamenti di massa contemporanei, ovvero si arriva alla “democrazia della distanza”.
 
Che cos’è la democrazia della distanza? E’ una falsa forma di democrazia, un regime autoritario in cui la dittatura di pochi sui molti non viene realizzata mediante la visibile distruzione dei diritti, ma attraverso la creazione di barriere insormontabili, che separano l’operatività ed i privilegi dei manovratori dalle vessazioni a cui è sottoposta la plebe.
 
La Cosa Nostra dell’avvocatura italiana è un esempio tipico di democrazia della distanza. Apparentemente gli avvocati decidono del proprio destino e partecipano al governo delle proprie istituzioni, ma è solo un’apparenza, appunto. La Cosa Nostra dell’istituzionalizzazione forense in realtà domina in modo autoritario le istituzioni, utilizza metodi squadristi per intimidire il dissenso, corrompe, imbroglia, ruba e deruba, minaccia e ricatta, mistifica, utilizza strumenti di comunicazione al soldo dei padrini, usa l’istituzione come “Cosa Nostra”. Tutte queste pratiche del potere che difende se stesso, hanno il solo fine di arricchire pochi avvocati, vecchi, ricchi e onnipotenti, che derubando e vessando tutti gli altri, si dicono “rappresentanti” dell’avvocatura.
 
Niente di più falso: la Cosa Nostra dell’avvocatura italiana non è fatta di rappresentanti degli avvocati, ma di voraci e spietati predoni, che attraverso la bulimia cazzoide incrementano le asimmetrie di potere che ci hanno portato ad un regime autoritario falsamente democratico: la democrazia della distanza.
 
Lo studio del presente articolo darà diritto a 5 crediti formativi in materia obbligatoria.
 
Avv. Salvatore Lucignano

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