IL VALORE DEL RINNOVAMENTO

30 Luglio, 2017 | Autore : |
 
Molti soci di NAD mi guardano increduli quando dico di essere vecchio e di essere vicino alla fine del mio impegno in politica forense. In un mondo vecchio, che non mi appartiene, avrei dovuto agire come un leader vecchio: usare la forza di NAD per entrare in Consiglio dell’Ordine, mirare a scalare posizioni, puntare ad un incarico retribuito. Quel mondo è finito, non esiste più. Persino gli esponenti dell’avvocatura attualmente al potere sanno di essere espressione di un modo di concepire la vita e la professione inaccettabile per la contemporaneità.
 
Il downshifting non è un gioco, non è una parola declinata a vuoto, ma è un modo di sentire la vita e le cose, che prevede di lavorare per superarsi, per far posto ai giovani, per mettersi al loro servizio. Personalmente sono orgoglioso di essere al servizio dei soci di NAD, dei colleghi, di battaglie il cui fine non preveda mai di pensare ad una mia collocazione, bensì al futuro della professione.
 
Ritengo che le persone che agiscono diversamente, quelle per cui il proprio agire finisca ai confini della propria carica, siano sfortunate e dunque, sostanzialmente provo verso costoro compassione. Rinnovare l’avvocatura non è un capriccio legato al giovanilismo ad ogni costo, ma è un processo ineliminabile, che deve servire a rovesciare le dinamiche che hanno condotto il nostro mondo allo sfascio.
 
Il mondo non può essere dominato dai vecchi, con logiche che mirano sostanzialmente a perpetuare in eterno un potere sempre più asfittico. L’avvocatura italiana ha bisogno di energia, di gioventù, di forza, di imprudenza, di tutte quelle virtù che una concezione malata delle cose ha demonizzato per troppi anni.
 
NAD è l’associazione forense più bella che esista in Italia. Siamo riusciti a creare una comunità che incarna valori di cambiamento radicale e lo fa senza fatica, mettendo al centro del proprio agire i colleghi, gli altri, rifuggendo da ogni personalismo.
 
Il rinnovamento dell’avvocatura che porteremo avanti nei prossimi anni, non porterà ad una brutale sostituzione dei vecchi con i giovani, ma ad una presa di coscienza dei vecchi, che dovranno cedere il passo ai giovani, ritrovando essi stessi la corretta dimensione del proprio essere.
 
NAD non è una rivolta sanguinaria, ma è un processo di elevazione collettiva, che vuole inculcare una coscienza nuova, complice, in chi deve capire di doversi fare da parte.
 
Ci stiamo riuscendo, ci riusciremo.
Lo studio del presente articolo comporta l’attribuzione di un credito formativo in materia non obbligatoria. 
Avv. Salvatore Lucignano

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