IL RADICALISMO DI NAD E I SANTINI ELETTORALI

1 Marzo, 2018 | Autore : |
 
Sempre per far capire cosa abbia significato per l’avvocatura italiana la nascita di NAD, i colleghi napoletani ricorderanno le polemiche legate al trasformarsi dei luoghi elettorali in un tappeto di santini di carta straccia, che offriva uno spettacolo desolante ed indecoroso della nostra classe. Negli scorsi anni NAD ha denunciato con forza i colleghi appesi alle transenne, con il santino in mano, che fermavano chiunque si recasse al voto. Abbiamo lottato perché l’atteggiamento ai seggi fosse dignitoso. Certo, a Napoli, dove NAD è più radicata, ancora assistiamo, ad ogni elezione forense, alla presa d’assalto della porta, da parte di avvocati avvoltoi, pronti a braccare qualsiasi collega si rechi a votare. Certo, i bigliettini si continuano a dare, perché il malcostume è difficile da sradicare e la mentalità clientelare degli avvocati italiani è difficile da cambiare, ma grazie a NAD, grazie alle nostre proteste, negli ultimi due appuntamenti elettorali svoltisi a Napoli (elezioni COA 2017, elezioni CPO 2018), i comportamenti lesivi del codice deontologico, pur continuando a sussistere, a centinaia, si sono molto ridotti.
 
NAD ha dato dimostrazione di come le battaglie radicali abbiano bisogno di tempo e pazienza per dare frutti. Quando nei mesi scorsi abbiamo parlato della fatica del cambiamento, abbiamo detto che la sconfitta del regime che opprime l’avvocatura libera impiegherà anni per giungere a compimento. Chi ha intrapreso una battaglia di cambiamento e di riqualificazione della classe forense, non può credere che le lotte di liberazione abbiano tempi brevi. Gli appuntamenti elettorali scandiscono assetti che si cristallizzano per anni, e spesso occorrono anni, lustri, per cambiare ciò che affonda le sue radici nel clientelismo e nell’uso distorto del potere.
 
NAD è un movimento politico di liberazione dell’avvocatura, conduce una lotta minoritaria, necessita di tempo per dare forma e mentalità ai colleghi che vorranno intraprendere questa lotta. Ho sempre detto a chi sceglieva questa via, che la nostra sarebbe stata una traversata del deserto lunga, faticosa, costellata di battute d’arresto, amarezze, infamie di ogni tipo. Non ho mai illuso e non mi sono mai illuso che fosse facile ed ho sempre messo in conto di poter perdere. Sono un uomo serio, o almeno mi sforzo di esserlo, e pertanto ribadisco che il cammino sarà lungo e niente affatto scontato.
 
Occorre lottare, con la certezza delle proprie idee, con la serenità di chi apprezza il cammino e non cerca un risultato immediato, facile, sicuro, perché nella lotta per la libertà non c’è niente di scontato, di facile o di sicuro.
Avv. Salvatore Lucignano

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