QUESTO OCF NON S’HA DA FARE

6 Dicembre, 2016 | Autore : |

Ho parlato con un avvocato del Foro di Napoli, che intende restare anonimo. Mi ha detto molte cose, ci siamo soffermati a parlare in un vecchio bar del Porto, di un paesino di mare che ora non voglio nominare, perché il collega, appunto, vuole restare anonimo. Davanti a sé, mentre sorseggiava un aperitivo con il fare lento e distaccato di chi le ha viste davvero tutte, aveva una pila di fogli. Erano ordinati e per me, che sono un disordinato patologico, apparivano quasi autorevoli.
Mi ha detto che intende impugnare le elezioni che si svolgeranno nel Foro di Napoli in data 12 dicembre 2016, perché, a suo dire, frutto di una procedura totalmente illegittima.

– Ma lo sai che così facendo rischi di dover adire l’autorità giudiziaria, perché saranno “loro” a decidere delle “loro” scelte. Faranno passare anni e nel frattempo continueranno a rubare, a costruirsi clientele, spartirsi incarichi, affidandoli a prestanome o a consorti compiacenti… –
– Non mi interessa, sono abbastanza vecchio da potermi permettere di aspettare qualunque cosa… –

Fuori volteggiavano i gabbiani. Garruli gridolini di mare, inconfondibili, facevano da sottofondo agli occhi azzurri del vecchio collega, ed io mi chiedevo perché, tra tanti, avesse scelto proprio me per condividere queste confidenze.

– Perché hai voluto vedermi, perché ne hai voluto parlare proprio con me? –
Ci ha pensato un pò prima di rispondermi, poi ha sorriso, quasi impercettibilmente, e si è rivolto verso il mare: “perché tu sei un incosciente”.
Fine, niente più di questo. Siamo rimasti a chiacchierare della situazione per altri minuti, saranno stati venti, o forse trenta, non ricordo. Un vecchio collega distinto, che chiede di restare anonimo, ma intende confidare ad un incosciente la sua voglia di far rispettare le regole. Il tradimento delle regole è stato il protagonista di un aperitivo a base di gabbiani e occhi azzurri.

Non ci è concesso batterci per ciò in cui crediamo, non ci viene riconosciuto il diritto a deviare dalle vie ingiuste per seguire la coscienza autolesionista. Nuove elezioni illegali vengono indette nel Foro di Napoli, mentre 13 mila avvocati continuano a svolgere il mestiere dell’avvocato, alla meno peggio, sopravvivendo, cercando di restare vivi nel gelido inverno della decimazione della professione di massa. Attendono una primavera che probabilmente non ci sarà mai.

Sono stufi di richiami alla tensione ideale. Il circo va avanti, per i pochi spettatori che fanno da claque. Chi si sceglie la vita da sé rifiuta ogni orpello, combatte fuori dalle regole, si comporta da cosciente incosciente.

Fuori i gabbiani continuano a volare e lo faranno ancora per un pezzo.

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