IN MORTE DEI RAPPRESENTATIVI IRRILEVANTI

13 Novembre, 2016 | Autore : |

Le riflessioni politiche all’indomani del XXXIII Congresso Nazionale dell’Avvocatura sono ancora in corso, così come i processi rappresentativi che porteranno la nostra professione ad affrontare il prossimo triennio. Un aspetto non sembra avere adeguato risalto, quello della “maggiore rappresentatività delle associazioni“. In molti hanno parlato della scomparsa delle associazioni forensi  dal governo politico dell’avvocatura, fotografando una dato inoppugnabile: il Congresso di Rimini ha dimostrato che i Consigli dell’Ordine degli Avvocati sono in grado di gestire la stragrande maggioranza del potere politico che si esprime nel Congresso Nazionale. Ciò che fa a pugni con questo elemento è l’attribuzione di una “maggiore rappresentatività” ad associazioni forensi che ormai, non solo hanno un peso quasi irrilevante nel Congresso Nazionale dell’Avvocatura, ma ne hanno uno più o meno simile all’interno della società italiana.

Le ragioni di questo fallimento sono note, inutile ripercorrerle nuovamente, ma alcune considerazioni originali possono comunque farsi: ad esempio, sul ruolo che un’associazione che ambisca ad essere “maggiormente rappresentativa” avrebbe dovuto mirare a svolgere all’interno del Congresso Nazionale dell’Avvocatura. In assenza di un peso determinante all’interno delle scelte congressuali, non ci si può infatti ritenere maggiormente rappresentativi dell’avvocatura, ma semmai NELLA avvocatura, che è qualcosa di profondamente diverso.

 

La sottovalutazione del Congresso Nazionale è stato l’ennesimo peccato mortale delle associazioni forensi italiane. Se in questi anni, molte di queste associazioni che continuano a dirsi “maggiormente rappresentative”, ma sono spesso aggregazioni di poche decine di militanti, non hanno saputo diventare forze in grado di competere all’interno del Congresso  Nazionale, è stato sia per assenza di cultura politica, che per oggettiva incapacità di gran parte dei gruppi dirigenti delle associazioni.

 

In molti fori italiani le associazioni non esistono, e sono solo i Consigli dell’Ordine, spesso aiutati dalle associazioni conniventi, a gestire a proprio piacimento la politica forense, in cambio di favori ed elemosine elettorali. Le associazioni forensi in questi anni hanno giocato una partita masochista, aiutando i propri Killer ad eliminarle.

Sapranno capire la situazione, leggere il momento, e provare a risorgere?

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