O.L.A. – COME L’AVVOCATURA DI BASE PUO’ ABBATTERE LA CUPOLA

19 Marzo, 2017 | Autore : |

O.L.A. – Organismo Liberi Avvocati. Obiettivo necessario e possibile della lotta dell’avvocatura di base contro la cupola dell’istituzionalizzazione forense. 

 

La nostra associazione ha delegato due dirigenti, i colleghi Giuseppe Fera e Giuseppe Scarpa, alla gestione dei rapporti con il gruppo “RID”. Le manifestazioni del 20 e del 21 aprile, per quel che ci riguarda, non saranno assolutamente solo di protesta contro la Cassa Forense, le sue prebende, i minimi obbligatori e un comitato dei delegati che fa vergogna.

NAD a Roma va per costruire e lo abbiamo detto chiaramente anche ai colleghi che stanno coordinando il gruppo RID. Noi pensiamo che l’avvocatura libera debba unirsi, in una battaglia contro le istituzioni forensi italiane. Per farlo occorre guardare alle criticità che fino ad oggi non ci hanno consentito di sopraffare la cupola istituzionalizzata:

1. IL TEMPO.
Lottiamo da pochissimo tempo, sostanzialmente dal 2012 sono emersi i primi, confusi movimenti che contestavano il regime. Ci vorrà tempo per abbattere una cupola clientelare e profondamente radicata;

2. IL DENARO.
Chi si illude che lo spontaneismo ci consenta di confrontarci con il CNF, con la CASSA, con i COA che si sono presi OCF, o è un illuso o è un venduto. Ci servono soldi, dobbiamo finanziarci e costruire un movimento che abbia disponibilità economiche;

3. IL RADICAMENTO NAZIONALE.
I soldi ci servono per portare la battaglia contro la cupola in giro per l’Italia. Occorre che il movimento che si riunirà a Roma ad aprile sia in grado di sensibilizzare realtà in cui la lotta contro il regime è inesistente, e la politica forense è considerata poco più che la gestione degli affari di “famiglia” per i COA e per i loro vassalli, incluse le associazioni di regime, maggiormente rappresentative;

4. LA STRUTTURA POLITICA.
Senza una struttura non si fa nulla nella vita. Per abbattere la cupola che tiene sotto scacco l’avvocatura italiana, dobbiamo avere una struttura politica, contenuti, dirigenti, elaborazione, militanti, ed un tessuto connettivo che ci consenta di coordinarci, in tempo reale;

5. COMUNICAZIONE.
Ci serve la stampa, ci servono i nostri canali di comunicazione. Siamo i migliori su facebook, NAD ha un sito internet che funziona alla grande, ma non basta. Dobbiamo creare i nostri media, lavorare a progetti di diffusione della battaglia che l’avvocatura libera sta combattendo contro la cupola istituzionale. Ovviamente anche per questo ci serviranno soldi, ma se non comunichiamo efficacemente, non possiamo veicolare la battaglia contro la cupola mafiosa che ci deruba.

6. ABBANDONO DI PERSONALISIMI E PICCOLI “IO”.
Il movimento possibile degli avvocati liberi (O.L.A. – Organismo Liberi Avvocati), vincerà la sua battaglia SOLO se ci uniremo. Da soli, o frammentati, non abbiamo possibilità. Serve un movimento che conti almeno mille avvocati in Italia, che combatta contro la cupola. O a Roma nasce questo movimento o NAD continuerà ad aggregare chi vorrà starci, abbandonando velleità autoreferenziali.

L’avvocatura italiana sta morendo e noi non abbiamo tempo da perdere. I colleghi credono in noi, si sacrificano, spendono soldi e noi dobbiamo dargli risultati concreti in tempi accettabili.

NAD non farà sconti a nessuno, né ai nemici, né agli amici.

 

 

Nella foto in evidenza nell’articolo, Gene Sharp, filosofo della disobbedienza civile. 

 

 

 

 

 

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