JAR OF FLIES – PART TWO

7 Giugno, 2017 | Autore : |
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Il fail di moltissimi avvocati che si dibattono nelle maglie dell’impotenza, anche rispetto a ciò che non gli piace del regime dell’istituzionalizzazione forense, è che non fanno niente per un’azione politica organica contro il regime. Si lamentano di questo o quel provvedimento, cercano di spuntare compromessi o condizioni migliori, ma non hanno la volontà di combattere davvero, di assumere una linea dichiaratamente contraria, di pensare ai numeri che deve avere questa battaglia per non essere velleitaria.
 
NAD si è spesso scagliata contro l’autarchia delle componenti dell’avvocatura che si beano di esistere, ma non si pongono il problema di vincere le proprie sfide. La cosa che fa sorridere, o piangere, a seconda dei momenti, è l’impudicizia con cui si rivendicano “risultati”, senza guardare in faccia la realtà.
 
Purtroppo la maledizione degli uomini è che essi dimenticano e per gli avvocati questo vale doppio. Facciamo dunque un passo indietro, ritorniamo al Congresso Nazionale dell’Avvocatura, a Rimini, in quel drammatico 7 ottobre 2016 in cui i padrini del sistema ordinistico pensarono di aver finalmente creato una gioiosa macchina da guerra.
 
OCF… ovvero… un morto. Tutti lo sanno, tutti lo vedono, tutti sanno che il Consiglio Nazionale Forense non ha alcuna voglia di cedere un’oncia di potere, e così, mentre l’avvocatura è in stallo, mentre la favolosa sponda del Ministro Orlando, che a Rimini avete tanto applaudito,si rivelava essere un colossale bluff, coloro che dovrebbero provare a costruire un’alternativa nazionale si crogliolano nella loro irrilevanza.
 
Già, il 7 ottobre 2016. Tutti i perdenti dimenticano i numeri, ma io, che a Rimini ero tra i perdenti, quei numeri li ricordo molto bene. Eravamo pochi, disorganizzati, disuniti e diffidenti gli uni verso gli altri. Io fui stupito dal fatto che gli Ordini riuscissero ad avere 591 voti su una mozione e un progetto che avevamo denunciato da subito, da prima del Congresso, come un pitale, scritto con i piedi e pensato con il culo. Eppure… ben 591 avvocati, tra cui molti venduti di associazioni istituzionalizzate, dissero “SI” a quello scempio.
 
Cosa ci mancò? Tutto. Gli Ordini si erano riuniti varie volte, avevano un progetto nazionale, mentre noi non avevamo un’alternativa credibile. Il tentativo di “mediazione” affidato al vecchissimo Remo Danovi, era la proposta sbagliata con l’uomo sbagliato.
 
Potevamo impedire lo scempio? Si, potevamo. A parte il vergognoso atteggiamento di ANF, che si era venduta e che non contrastò il progetto di OCF, ma in parte lo appoggiò, se solo ci fosse stata, da parte delle componenti insofferenti all’autoritarismo della componente istituzionale, meno miopia ed inadeguatezza, forse avremmo potuto fermarli.
 
Acqua passata, ma il futuro presenta gli stessi problemi. Senza una forza nazionale, forte, strutturata, ricca di uomini, mezzi economici, entrature politiche, stampa e mezzi di comunicazione, militanti e menti giuridiche, questa guerra non si vince.
 
NAD la vuole vincere ed è per questo che continueremo a lavorare per costruire l’alternativa nazionale al regime, non più fatta di piccole patrie e piccoli feudi, ma di una forza italiana, unitaria e plurale, che si batta contro la cupola dell’istituzionalizzazine forense, perché finalmente nasca l’avvocatura in questo paese.
Hey Ah Na Na
Innocence is over
Hey Ah Na Na
Over

Hey Ah Na Na
Ignorance is spoken
Hey Ah Na Na
Spoken

Hey Ah Na Na
Confidence is broken
Hey Ah Na Na
Broken

Hey Ah Na Na
Sustenance is stolen
Hey Ah Na Na
Stolen

Hey Ah Na Na
Arrogance is potent
Hey Ah Na Na
Potent, yeah

Avv. Salvatore Lucignano

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