I GIUDICI DELEGATI ED ALTRE STORIE.

9 Dicembre, 2016 | Autore : |

No, cari i miei 240 mila paperottoli. Non sto scherzando e lo so, lo so bene che a voi non importa, che in fondo il Presidente del Consiglio dell’Ordine di Firenze è un padrone buono, che vi regala un sacco di caramelle, e che voi a Firenze fate i piccioli, quindi non è che vi interessi granché dell’avvocatura… e vi sta bene che tutto vada avanti così.

 

 

Si, lo so bene che solo nei Fori in cui la coscienza politica è più radicata, in ragione di condizioni economiche ed operative più difficili, o per la presenza di un fermento e di un contrasto al regime dell’istituzionalizzazione forense, i colleghi si sono recati a votare per eleggere i delegati congressuali, mentre un buon 50% di quei delegati sono stati “bonariamente” indicati dai vecchi nonnini annidati, o meglio… abbarbicati nei Consigli dell’Ordine.

 

 

So anche che per molti di voi le vicende delle istituzioni forensi sono qualcosa di totalmente assurdo, noioso, inutile, anche solo da pensare… e che vorranno mai questi colleghi di Nuova Avvocatura Democratica, con i volantini, i cartelli, i ricorsi… ma insomma… Consigliere… baciamo le mani… mi serve un favore qui, una firmetta lì, qualche credito formativo di là, un paio di praticanti da mettere laggiù… e sa benedica a Vossia.

 

 

So tutto, so questo e molto altro. So bene che gli avvocati bravi non si occupano di politica forense, ma questa dei “giudici delegati” è davvero troppo grossa per non raccontarvela. Si, lo so, che vi importa… il telematico, le udienze, ma insomma… questa delega… però, vi giuro… questa è davvero ghiotta. Eh si, perché il 30 novembre 2016, si è riunito l’Ufficio di Presidenza Fantasma del Congresso Nazionale Forense, ma al suo interno non solo sedevano spettri, ma anche spettri delegati.

 

C’era dunque Picchioni, delegato di Mascherin; Giubelli, delegato di Dondi; Salvini, delegato di Mingardi.

C’erano davvero tutti in quell’Ufficio, mancavano solo i minolli, i rostocchi e i liocorni.

 

 

 

“Cancelliere…”
“Non sono cancelliere… sono un avvocato…”
“Cancelliere è passata la causa di zia Concetta?”
“E chi è zia Concetta?!?!”
“E’ mia zia, teneva una causa, doveva testimoniare, solo che non poteva venire e m’ha ditt… và tu…”

Sudario.

 

 

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