Avvocatura d'”insana e fragile costituzione”…

7 Aprile, 2019 | Autore : |

Il disegno di azzeramento della rappresentanza plurale e democratica dell’avvocatura, avviato con la 247/2012 e messo a punto a Rimini, ci sta restituendo gli inevitabili e copiosi frutti avvelenati. Al cospetto di una grave e generalizzata flessione dei redditi, accompagnata da un grave deterioramento delle competenze categoriali, il “congresso” dell’avvocatura diviene di fatto il congresso di chi l’avvocatura l’ha presa in ostaggio. Un’oligarchia, asserragliata nei vari contenitori ordinistici confluenti in CNF e Cassa Forense, intenta ad una meticolosa autopromozione ed autocelebrazione, vive i suoi riti funzionali a perpetrare all’infinito il lavorio dei vari comitati d’affari, tenuti in piedi ad uso e cosumo di chi occupa quelle posizioni di potere. Mentre l’articolo 39 manifesta all’ennesima potenza la nefandezza del disegno di annientamento della rappresentanza d’estrazione libero/associativa, l’unica astrattamente possibile, un gruppo di associazioni propone la ricostruzione di uno spazio libero e plurale che possa fungere da incubatore di una sinergia, a livello nazionale, che metta al servizio degli avvocati italiani un soggetto forte e strutturalmente organizzato che possa muoversi nella società italiana in posizione dialettica per una difesa moderna ed innovativa dei diritti, attaverso un oculato conferimento di sovranità in un contenitore che sia allo stesso tempo valorizzatore delle peculiarità portate da ognuno dei soggetti “federandi”. A questo proposito un appello è d’obbligo a tutti i colleghi che ritengono che la condizione attuale richieda profondi cambiamenti: mettetevi in gioco dando forza a chi sta cercando di fare massa critica, unendo molteplici realtà su temi d’interesse generale per la cittadinanza e per gli avvocati. É ora di scendere in campo con un impegno diretto ed un’assunzione di responsabilità. Perché quelli lì non si curano affatto di quanti di noi saranno costretti a “posare la toga”. É ora di difendersi. É ora di liberare l’Avvocatura. Ora o mai più

Avv. Giuseppe Fera

Presidente nazionale NAD

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