TRADUZIONE RAPPORTO CEPEJ 2014 – AVVOCATI

7 Gennaio, 2017 | Autore : |

Capitolo 12. Avvocati

 

 

Rispettare la funzione dell’avvocato è essenziale per lo Stato di diritto. La raccomandazione Rec (2000) 21 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, sulla libertà di esercizio della professione di avvocato, lo definisce come “una persona qualificata e autorizzata secondo la legge nazionale a farsi valere ed agire per conto dei propri clienti,  ad impegnarsi nella pratica della legge, a comparire dinanzi ai giudici o consigliare e rappresentare i propri clienti in questioni legali “.

Da tale definizione discende che ad un avvocato può essere affidata la rappresentanza giuridica di un cliente davanti a un tribunale, così come la responsabilità di fornire assistenza legale.

In alcuni Stati o entità, sono utilizzati altri titoli e definizioni di un avvocato, come procuratore legale “solicitor” (una persona che dà consigli legali e prepara i documenti legali), (ma non patrocina presso le corti n.d.t.) e “barrister”  (una persona che rappresenta il suo / i suoi clienti in tribunale),  (o che fornisce pareri in materie particolarmente complesse e specifiche, su impulso del solicitor o che comunque limita la sua attività di patrocinio alle alte corti  n.d.t.). Nel Regno Unito-Inghilterra e nel Galles, nel 1990 i solicitors hanno guadagnato ulteriori qualifiche di avvocato e sono stati ammessi al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori. Nella misura in cui l’Irlanda è interessata, i solicitors hanno avuto pieni diritti di tenere udienza in tutti i tribunali a partire dai primi anni 1970. Per indicare il termine “avvocato” in questa relazione viene anche utilizzata la parola “attorney”: con questo termine viene indicata una persona comunque autorizzata all’esercizio della professione forense, a condurre azioni legali o a fornire consulenza legale.

Ai fini pratici, il rapporto utilizza la definizione di avvocato, come indicato nella Raccomandazione Rec (2000) 21, e quindi come colui che abbia la possibilità di adire le vie legali per conto di un cliente, determinando l’attività dei tribunali. Ove possibile, viene fatta una distinzione tra le categorie di cui sopra.

 

12.1 Numero di avvocati

Tabella 12.1 Numero assoluto di avvocati e consulenti legali, numero di avvocati per 100.000 abitanti e numero di avvocati per giudice professionale

Commenti:

Finlandia: il numero di avvocati (1935) si riferisce ai membri del Bar Association finlandese che hanno il diritto di utilizzare i titoli professionali “asianajaja” o ‘advokat’ (‘avvocato’). Studi legali (imprese di proprietà degli avvocati) occupano circa 630 collaboratori. Tra i sostenitori, circa 110 sono consulenti legali pubblici. Uffici legali danno anche lavoro a circa 100 consulenti legali che non sono membri del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati. In aggiunta, ci sono in realtà un gran numero di giuristi (persone che hanno conseguito un Master in legge) che possono offrire servizi legali simili a quelle dei membri del Bar. Dall’inizio del 2014 solo agli  “advocates”, alle associazioni di avvocati pubblici  ed ai  consigli che hanno ottenuto la licenza di cui alla legge sui Consigli legali, sarà consentito di rappresentare un cliente in tribunale.

Germania: tutti gli avvocati hanno il potere di far valere diritti in tribunale. Nessuna distinzione viene fatta tra i diversi gruppi di avvocati in Germania, ad esempio tra “solicitors”  e “barristers”. Il numero di 160.880 avvocati non comprende consulenti legali dipendenti. Si tratta di quegli avvocati che oltre alla professione di avvocato sono attivi come avvocato in una professione secondaria con un datore di lavoro non legale (aziende o altri soggetti n.d.t.). Oltre agli avvocati, anche alcuni altri operatori possono comparire in tribunale come “consulenti legali; non ci sono dati statistici su questi operatori.

Ungheria: i solicitors offrono la rappresentanza legale, forniscono consulenza legale e informazioni, preparano le domande, i contratti ed altri documenti. Come regola generale costoro – a differenza degli attorneys (che svolgono la professione in modo autonomo n.d.t.) – svolgono i loro compiti (che non sono così estesi come quelli degli attorneys), come lavoratori dipendenti.

Nel corso della loro professione gli attorneys aiutano i loro clienti a far valere i propri diritti ed adempiono ai loro obblighi. Essi possono fornire assistenza legale in tutti i casi e dinanzi a tutte le autorità. Gli attorneys sono indipendenti nello svolgimento della loro professione, il che significa che non possono essere influenzati e non possono assumere incarichi che mettano in pericolo la loro indipendenza.

Principato di Monaco: nel 2012, l’anno di riferimento, vi erano presenti 30 avvocati. Per il 2013 la cifra è di 31.

Portogallo: in Portogallo solo gli avvocati registrati sono autorizzati a lavorare in ambito legale e rappresentare istanze in tribunale. La registrazione presso il portoghese Bar Association (OA) è obbligatoria.

Serbia: il numero di avvocati si riferisce al territorio della Serbia  al  9 dicembre 2013.

Slovacchia: La (BAR Association) registra gli avvocati in possesso dei requisiti di legge per essere un avvocato che svolga la professione (advocate).

Regno Unito-Inghilterra e Galles: i dati riguardanti il ​​numero di avvocati e consulenti legali comprendono i solicitors e i barristers. I primi sono in numero di  158.872   e i secondi ammontano a 15.407. A differenza di altre giurisdizioni, la professione di avvocato è divisa tra chi la pratica in Inghilterra e chi in Galles. I solicitors tengono i rapporti con il pubblico e si interfacciano con i clienti, per i quali possono redigere  ogni tipo di istanza legale, ma non hanno diritto di patrocinare presso tutti i tribunali:  possono farlo solo presso i tribunali inferiori, che consistono nei tribunali del magistrato (penali), corti di contea (civile), tribunali e udienze interlocutorie che si tengono presso gli uffici dei Barrister ovvero audizioni private presso la Alta Corte. Non hanno diritto di patrocinio nei tribunali superiori (a meno che non abbiano una qualifica al patrocinio superiore) che si compongono della Crown Court (tribunale penale), Alta Corte (con competenze nel diritto civile), Corte d’Appello e la Corte Suprema.

Israele: la Bar Association è un’entità legale autonoma, che include al suo interno coloro che esercitano la professione di avvocato in Israele. L’iscrizione è obbligatoria ed è un pre-requisito per esercitare in Israele. Pertanto, il numero totale di avvocati in attività comprende tutte le persone con una licenza iscritta nel Bar Association di Israele e non solo gli avvocati che effettivamente esercitano la professione. Questo numero comprende anche gli avvocati della pubblica amministrazione (pubblici ministeri, avvocati difensori pubblici e consulenti legali), nonché consulenti legali per le aziende private. Detto dato è aggiornato al 31 agosto 2012, che in Israele segna la fine dell’anno giudiziario 2011-2012 (che corrisponde all’anno solare ebraico).

 

La distinzione tra avvocati e consulenti legali è rilevante solo in alcuni Stati membri o entità statali. La maggior parte degli Stati membri o entità hanno indicato esplicitamente che questa distinzione, al loro interno, non può essere rappresentata in questi termini.

Le tabelle seguenti devono essere interpretate con cautela, in quanto il numero di avvocati e consulenti legali non si riferisce sistematicamente alla stessa realtà, ma va interpretato in base alle loro funzioni e competenze, così come vengono esercitate nei diversi Stati membri o entità analizzate. Infine, l’importanza di professionisti del diritto può essere misurata solo se si tiene conto del numero dei notai (vedi capitolo 14).

Segue tabella 12.2: numero di avvocati per 100.000 abitanti nel 2012.

Quando si analizza il numero di avvocati, comprensivo o meno dei consulenti legali, si può notare che diversi Stati dell’Europa orientale e del Nord hanno un basso numero di avvocati, mentre Stati del Sud tendono ad avere ordini degli avvocati più grandi: Cipro, Grecia, Italia, Malta, Spagna e Portogallo hanno più di 250 avvocati per 100.000 abitanti. In questi stati gli individui sono più inclini a rivolgersi al tribunale che in altre parti d’Europa (vedi capitolo 9). I dati relativi al Lussemburgo devono essere correlati al basso numero di abitanti, che potrebbe alterare i rapporti, inoltre l’attività bancaria specifica del Lussemburgo e il fatto che in questo Stato ha sede la Corte di giustizia dell’Unione europea potrebbero in parte spiegare il numero relativamente elevato di avvocati presenti nel paese.

Segue tabella 12.3: numero di avvocati per giudici professionisti nel 2012.

Il numero di avvocati per ogni giudice professionale varia notevolmente tra gli Stati membri o entità statali. Le entità di common law (Inghilterra e Galles, Scozia e Irlanda) non possono essere comparate con altri paesi perché hanno un piccolo numero di giudici professionali (il 90% dei casi è trattato dai “Magistrates”, ovvero Giudici di Pace e Giudici non stipendiati n.d.t.), il che che altera il rapporto in modo significativo. Laddove i consulenti legali non sono inclusi nella stessa categoria degli avvocati si può osservare che ci sono Stati che hanno un numero di avvocati per giudice professionale uguale o minore di due (Slovenia, Principato di Monaco, la Bosnia-Erzegovina, la Finlandia, Azerbaijan). Nei paesi tra loro comparabili, i numeri più alti (più di 16 avvocati per giudice professionale) si riscontrano nel Sud Europa: Spagna, Malta, Italia, Grecia, Albania. Tuttavia, in questi stati, gli avvocati possono anche svolgere attività professionali che vanno ben oltre quelle direttamente connesse ai tribunali.

 

Segue tabella 12.4: variazione media degli avvocati in attività tra il 2006 ed il 2012, con esclusione dei consulenti legali, per ogni 100.000 abitanti.

Commenti:

Polonia: un importante aumento del numero di avvocati è il risultato della recente attuazione della riforma della professione forense.

Regno Unito-Irlanda del Nord: ci sono una serie di fattori determinanti che spiegano l’aumento del numero di avvocati rispetto al 2010 – un aumento del numero di avvocati che hanno aderito alla BAR Association, un aumento del numero di richieste di adesione alla BAR provenienti da solicitors, un aumento del numero di richieste di riconoscimento dal di fuori della giurisdizione (ad esempio Repubblica d’Irlanda, Inghilterra e Galles), un diverso sistema amministrativo attualmente in funzione, per la registrazione del numero dei professionisti autorizzati allo svolgimento dell’attività.

Nella maggior parte degli Stati membri o entità il numero di avvocati è aumentato tra il 2006 e il 2012. Gli incrementi più importanti (circa 20%) si possono notare in Andorra, Lussemburgo, Azerbaijan, Repubblica Ceca, Montenegro, Croazia, Estonia, Ungheria, Armenia , Italia, Lettonia, Lituania, Serbia, Slovacchia, Svizzera, Polonia, Turchia, Regno Unito-Irlanda del Nord, l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia e la Repubblica di Moldova. Per gli Stati che hanno organizzato i loro sistemi giuridici più recentemente come l’Azerbaigian, l’Armenia e la Repubblica di Moldova (dove il numero di avvocati resta limitato) questo aumento si spiega con lo sviluppo in corso di nuovi sistemi giuridici e giudiziari. La situazione è diversa per il Lussemburgo, che è un piccolo stato con attività legali e di consulenza molto sviluppate, il che potrebbe spiegare l’aumento del numero di avvocati anche se, ancora una volta, l’evoluzione in cifre deve essere interpretata con cautela, in relazione al piccolo numero di abitanti. Stati con un tasso medio di variazione annua compreso tra il 5 e il 10% o addirittura inferiore, possono essere considerati relativamente stabili: Belgio, Bosnia-Erzegovina, la Finlandia, Principato di Monaco, Russia, Spagna e Romania.

12.2 Organizzazione della professione e della formazione

Mentre la formazione e la qualificazione nei singoli Stati membri o entità statali possono differire, in generale, per diventare avvocato, gli interessati devono ottenere uno specifico titolo di studio, superare i relativi esami ed essere iscritti in un ordine degli avvocati.

Segue tabella 12.5: tipologie di praticantato obbligatorio richiesto per accedere ed esercitare la professione di avvocato.

La tabella analizza la presenza nei singoli Stati di tre elementi:

  1. una specifica formazione iniziale, necessaria per avere accesso alla professione;
  2. una specifica formazione e/o aggiornamento obbligatori, da svolgere nel corso della professione;
  3. una specifica formazione per avere accesso a specializzazioni in alcune aree legali;

commento:

Spagna: una recente riforma della legge sull’assistenza legale obbliga gli avvocati di seguire una formazione specifica per assistere le vittime di violenza di genere.

Quasi tutti gli Stati o entità statali (45 su 47) richiedono al professionista di completare una formazione iniziale prima di iniziare la pratica legale. Questo di solito comporta il superamento di esami universitari  ed il raggiungimento di specifiche qualifiche (mediante stage, tirocinio, ecc). La maggior parte degli Stati o entità (36) richiede anche una formazione continua e / o una formazione specifica per acquisire una specializzazione. 14 stati o entità chiedono gli avvocati di partecipare a corsi di formazione per tutti i tre livelli di formazione richiesta (iniziale, continua e per la specializzazione). Solo Andorra non richiede alcuna formazione professionale continua specifica iniziale o obbligatoria per esercitare la professione di avvocato. In Germania, non vi è alcuna formazione specifica per gli avvocati e i solicitors hanno la stessa formazione dei procuratori legali e dei professionisti che operano nei ruoli di giudice e pubblico ministero;

 

la qualifica per funzioni giurisdizionali è acquisita da chi compie studi di giurisprudenza presso un’università (per almeno quattro anni), con un primo esame e un successivo periodo di preparazione (due anni), seguito da un secondo esame di Stato.

A partire dal 2012, gli avvocati in Lettonia sono stati obbligati ad una formazione professionale di 16 ore all’anno. Nella Repubblica di Moldova gli avvocati devono frequentare almeno 40 ore di corsi di formazione ogni anno, in accordo con il piano di formazione approvato dal Consiglio dell’Unione degli avvocati, e scrivere una relazione finale. In alcuni paesi non vi è alcun obbligo di formazione post abilitazione (Andorra, Cipro, Repubblica Ceca, Grecia, Islanda, Monaco, Montenegro, Polonia, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, “ex Repubblica jugoslava di Macedonia”, Turchia e Ucraina). In Belgio, in alcuni settori giuridici, la formazione in servizio ha un’influenza sul riconoscimento di una specializzazione.

Ci sono tre possibilità per quanto riguarda la specializzazione. Alcuni Stati membri o entità non riconoscono alcuna specializzazione. In altri casi, tale riconoscimento può essere basato su due principi differenti: l’apprendimento attraverso la pratica o la formazione specialistica. Il riconoscimento della formazione attraverso lo svolgimento della pratica si trova, ad esempio, in Belgio (per l’Associazione Avvocati di lingua francese e tedesca), in Croazia e Francia, dove un avvocato che desidera specializzarsi in un particolare ramo del diritto, riconosciuto dai rispettivi ordini degli avvocati, deve soddisfare determinate condizioni. Il più delle volte detti requisiti sono rappresentati dalla lunghezza della pratica come avvocato, dall’impegno prevalente in un determinato ramo del diritto e dalle pubblicazioni professionali e scientifiche. In Svizzera, al fine di specializzarsi in un settore particolare, è necessario seguire una formazione specializzata. In Italia la riforma della specializzazione e della formazione è stata introdotta nel 2012. Il Ministro della Giustizia sta attualmente lavorando sulle caratteristiche di un programma di specializzazione di due anni che gli avvocati devono seguire al fine di ottenere il relativo riconoscimento ufficiale.

 

Segue tabella 12.6: organizzazione della professione di avvocato.

La tabella analizza la presenza o meno, nelle entità statali analizzate, di Ordini e/o associazioni degli avvocati di livello nazionale, regionale e locale.

In tutti gli Stati membri la professione è regolamentata dagli ordini forensi (che possono essere nazionali, regionali o locali).

Gli avvocati sono, nella grande maggioranza degli Stati o entità (42), organizzati negli ordini nazionali. Le eccezioni sono il Belgio, La Bosnia Erzegovina, la Francia, la Grecia e il Lussemburgo, dove gli ordini degli avvocati sono regionali e/o locali. Inoltre più della metà degli Stati o enti (26 su 47) considerano sufficiente la presenza sul proprio territorio di un solo ordine degli avvocati. Eppure ci sono diversi altri Stati o entità che presentano, oltre all’ordine nazionale o regionale, ordini con competenza strettamente locale. In Ucraina e in Spagna gli avvocati sono organizzati in associazioni nazionali, regionali e locali, allo stesso tempo.

 

12.3 Esercizio della professione

12.3.1 monopolio della rappresentanza dinanzi al giudice

Anche se il monopolio degli avvocati dinanzi ai giudici viene regolarmente messo in discussione in alcuni Stati, la maggior parte degli Stati membri o entità concede agli avvocati la rappresentanza esclusiva nei tribunali, al fine di garantire un elevato grado di protezione e competenza nella tutela dei diritti individuali. Questo può anche costituire una garanzia per un progresso agevole e più efficiente dei procedimenti giudiziari. Tuttavia, la rappresentanza obbligatoria da parte di un avvocato può anche essere vista come un ostacolo finanziario per un accesso aperto ai tribunali, almeno in alcuni casi. Pertanto, la correlazione tra il monopolio della rappresentanza degli avvocati e il campo di applicazione del sistema di assistenza legale è particolarmente rilevante (si veda il Capitolo 3).

In 9 Stati, tale monopolio è efficace in materia civile, penale ed amministrativa, almeno per la maggior parte delle procedure: Belgio, Cipro, Lussemburgo, Francia, Grecia, Italia, Malta, Monaco e Turchia. Tredici altri stati hanno indicato che essi non impongono il monopolio in uno dei settori esaminati: Albania, Austria, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Finlandia, Germania, Estonia, Irlanda, Romania, Spagna, Svezia, UK-Inghilterra e Galles e UK- Irlanda del Nord. Il Belgio ha indicato che i familiari e i coniugi possono rappresentare un cliente dinanzi al giudice di pace. Danimarca, Estonia e Svezia hanno anche riferito che in alcune circostanze, questo tipo di possibilità esiste nella loro legislazione in materia civile, nelle cause penali (sia per l’imputato che per la vittima) e nei casi amministrativi: i membri della famiglia, sindacati, ONG e altri possono rappresentare un cliente.

Il monopolio degli avvocati è particolarmente importante in materia penale poiché riguarda settori sensibili e diritti fondamentali e dei valori. Una rappresentanza legale dell’imputato è generalmente necessaria in 34 Stati o entità e la tutela della vittima è richiesta in 18 stati, esattamente  come in materia civile. Dodici Stati o enti dispongono di un monopolio in materia amministrativa.

Il monopolio della rappresentanza legale può variare a seconda delle questioni trattate (Belgio, Francia, Lussemburgo e Portogallo), dell’importo oggetto di controversia (ad esempio, in Austria, è richiesta una rappresentanza obbligatoria in materia civile quando il valore controversia supera i 5.000 €, in Croazia quando il valore di controversia supera 6.500 € e in Italia quando supera 1.100 €) o l’istanza in questione (ad esempio in Austria, Azerbaijan, Estonia, Georgia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovenia, una rappresentanza obbligatoria non viene richiesta in prima o in seconda istanza). Allo stesso modo a Monaco e in Portogallo, una parte può non essere assistita da un avvocato dinanzi al giudice di pace. In Norvegia è possibile per un consulente legale (che non sia  un avvocato) fare domanda per un permesso speciale, per rappresentare qualcuno in tribunale. Tale domanda è raramente approvata. Di conseguenza anche in Norvegia vi è di fatto un monopolio della rappresentanza per gli avvocati.

 

Segue tabella 12.7: monopolio della rappresentanza legale.

La tabella analizza la necessità di stare in giudizio con l’assistenza di un avvocato nei settori civile, penale (come imputato e parte lesa) ed amministrativo.

Commenti:

Albania: non esiste un monopolio di rappresentanza dinanzi ai giudici per gli avvocati,  in materia penale, civile o amministrativa. Tuttavia, per i minori accusati di reato penale, l’assistenza di un avvocato è obbligatoria.

Andorra: in materia penale il pubblico ministero può anche rappresentare le vittime.

Austria: la rappresentanza di un avvocato è obbligatoria nelle cause civili, dinanzi ai giudici distrettuali (ma solo quando il valore controversia supera i 5.000 €), alle corti superiori, nei casi di ricorso e dinanzi alle Corti supreme civili. E’ anche possibile essere rappresentati da un membro della famiglia, da sindacati, ONG, dalle  Camere di Commercio e Lavoro, e dall’Associazione per l’informazione dei consumatori. In materia penale è possibile essere rappresentati da un membro della famiglia; in casi qualificati di reato, previsti dal codice di procedura penale, si può essere difesi solo da collegi di difesa (ovvero avvocati o altre persone autorizzate per legge a fornire rappresentanza in procedimenti penali ovvero professori universitari di diritto processuale penale e penale); in altri casi, si può anche assumere da soli la propria difesa, in proprio o mediante rappresentante legale. Nei casi amministrativi vi è un monopolio solo per i ricorsi contro le decisioni di ultima istanza. Per le domande e le denunce presentate dinanzi alla Corte Costituzionale e presso il più alto tribunale amministrativo, la rappresentanza di un avvocato è obbligatoria.

Azerbaijan: ognuno ha il diritto di rappresentare il cliente in tribunale con poteri di procuratore. Tuttavia vi è un monopolio della rappresentanza legale di un imputato davanti alla Corte Suprema e la Corte Costituzionale.

 

Belgio: le parti possono comparire di persona. Davanti alla Corte d’Assise, un parente o un amico può patrocinare, se ha il permesso del Presidente; dinanzi al giudice di pace, al tribunale di commercio e ai giudici del lavoro, le parti possono farsi rappresentare dal coniuge, da un consanguineo o da un parente acquisito per matrimonio. Dinanzi ai giudici del lavoro il delegato di un’organizzazione di lavoratori o dipendenti può rappresentare un operaio o un impiegato. Dinanzi agli stessi organismi i lavoratori autonomi possono, in caso di controversie relative ai loro diritti e doveri, nella qualità o come persone con disabilità, anche essere rappresentati dal delegato di un’organizzazione che tutela gli interessi dei lavoratori autonomi. Nelle controversie riguardanti il livello minimo di sussistenza o i diritti di integrazione sociale e assistenza sociale, le persone interessate possono farsi rappresentare da un delegato di un’organizzazione sociale di difesa degli interessi dei gruppi di persone a cui fa riferimento la legislazione pertinente. Gli istanti possono anche essere rappresentati dal pubblico ministero, nei casi concernenti la tutela della custodia e i diritti di visita transfrontalieri. In materia fiscale lo Stato può essere rappresentato da funzionari delle autorità fiscali. Per quanto riguarda la materia disciplinare per i giudici, l’interessato può essere rappresentato dinanzi alle autorità da parte di una persona di sua scelta.

Bosnia-Erzegovina: in base alla legislazione in materia di procedimento penale, l’imputato ha il diritto di presentare la sua propria difesa. Se sono soddisfatti i presupposti di legge per la difesa obbligatoria, il giudice deve nominare un avvocato difensore. In materia penale, dinanzi al Tribunale di Bosnia-Erzegovina e in altri enti (es Repubblica Slovena? N.d.t.), solo coloro che sono membri del Consiglio dell’Ordine  hanno diritto di agire come avvocati della difesa. In base alla normativa in materia di procedimenti civili, sia l’attore che il convenuto hanno il diritto di presentare i propri casi. Il procuratore di una parte nei procedimenti civili può essere un avvocato, uno studio legale o un dipendente del servizio di gratuito patrocinio, così come, per le persone giuridiche, un dipendente di tale persona giuridica o, per le persone fisiche, il coniuge, il/la compagno/a di vita o un consanguineo o della parte stessa.

Per la Bulgaria: genitori, figli, coniuge possono essere nominati in qualità di rappresentante in qualsiasi controversia. In materia di lavoro le organizzazioni sindacali possono essere nominate come rappresentanti

Croazia: le parti possono intraprendere azioni procedurali personalmente o tramite agenti in cause civili. Solo un avvocato può rappresentare una parte, se non diversamente previsto dalla legge. Una parte può essere rappresentata da un parente di sangue in una linea retta, un fratello, sorella o coniuge – se lui / lei ha piena capacità e se lui / lei non è illegale praticare la legge. In materia penale, consigli di difesa possono essere solo gli avvocati. In caso di reati piccoli, il convenuto può lui / lei rappresenta senza l’assistenza di un avvocato.

Repubblica Ceca: dinanzi alla Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale, solo un avvocato può rappresentare una festa. Prima che la Corte Suprema nel giudizio di impugnazione di una decisione (una misura di riparazione straordinaria), il ricorrente deve essere rappresentato da un avvocato o da un notaio, ad eccezione dei casi in cui il ricorrente è una persona fisica con formazione in diritto, o in cui un ricorrente è una persona giuridica, lo Stato, un comune o una maggiore unità di auto-amministrativa per conto della quale una persona con formazione in diritto agisce. Dinanzi alla Corte suprema amministrativa, una parte può essere rappresentato da un avvocato o eventualmente da un’altra persona che pratica particolare consulenza legale in base alle leggi speciali, da un’organizzazione sindacale, di un soggetto giuridico stabilito in base alla legge sulla associazione di cittadini o da una persona fisica.

Danimarca: per quanto riguarda i casi civili, membri della famiglia ed altri possono, in determinate circostanze, essere rappresentanti di parte. Chiunque può rappresentare per cause di valore inferiore ai 7.000 €.

Estonia: in un procedimento civile, il rappresentante può essere: un avvocato, una persona che abbia acquisito un Master in legge (per i procedimenti civili) o che possieda una formazione giuridica superiore (nei procedimenti giurisdizionali amministrativi), uno degli attori, se autorizzato dagli altri attori che rappresentano la stessa parte ovvero uno dei coimputati, ascendenti, discendenti e coniugi dei partecipanti nell’ambito di un procedimento, un dipendente pubblico ovvero il dipendente di un partecipante al procedimento, se il giudice ritiene questi abbiano competenza ed esperienza sufficienti per rappresentare la parte, o ancora altre persone i cui diritti ad agire in qualità di rappresentante contrattuale (forse si intende legale? N.d.t.) siano stabilite dalla legge. Quando è concesso il patrocinio a spese dello Stato per la rappresentanza in giudizio civile o amministrativo, il rappresentante è sempre un avvocato (nominato dall’ordine degli avvocati estoni). Nei procedimenti civili presso la Corte Suprema, l’assistenza di un avvocato è obbligatoria. Tuttavia, è possibile partecipare in prima persona, o tramite un avvocato, nei procedimenti civili  non contenziosi presso la Corte Suprema. Nei procedimenti penali, l’imputato può avere un difensore che sia previsto da contratto ovvero nominato normalmente.

Finlandia: solo ad un avvocato, un avvocato abilitato al gratuito patrocinio pubblico o che abbia ottenuto la licenza prevista per legge, è consentito di rappresentare un cliente in tribunale.

Francia: le disposizioni legislative o regolamentari prevedono eccezioni al monopolio. I sindacati o i loro rappresentanti sono in grado di fornire la rappresentanza dinanzi ai giudici del lavoro (ma solo in primo grado).

Georgia: un membro della famiglia o una ONG possono rappresentare il cliente nelle cause civili e cause amministrative, nei tribunali di primo grado.

Germania: in materia civile, le parti possono essere rappresentate da persone dipendenti dalla parte, da membri adulti della famiglia, da centri di consulenza dei consumatori e associazioni dei consumatori riconosciute pubblicamente, così come  dai soggetti  riconosciuti che si occupano dei servizi di raccolta differenziata dei rifiuti. In materia penale, avvocati e docenti di diritto presso le università tedesche, con qualificazione per funzioni giurisdizionali, possono essere selezionati come difensori, anche altri soggetti possono essere indicati, ma solo con l’approvazione del tribunale.

Ungheria: gli avvocati hanno il monopolio della rappresentanza nelle cause civili dinanzi ai tribunali d’appello e alla Curia (Corte Suprema), ma non dinanzi ai tribunali locali e di contea. Le vittime reati penali possono essere rappresentate dai loro familiari.

Irlanda: funzionari delle entrate, funzionari sindacali e membri della famiglia possono patrocinare in alcuni tipi di procedimenti, in circostanze limitate. Mentre i solicitors sono impegnati in tutti i casi, un barrister eserciterà la rappresentanza in giudizio per il cliente solo se richiesto dal solicitor del cliente stesso.

Italia: in materia fiscale, in primo e secondo grado,  alle parti la rappresentanza legale può essere offerta anche da periti contabili ed altre figure professionali indicate dalla legge.

Lettonia: una vittima di reato, se maggiorenne,  può farsi rappresentare da una persona fisica maggiorenne, con la capacità di agire, se autorizzata dalla vittima stessa. Se un danno è stato causato da un minore, la vittima del danno deve essere rappresentata da uno di questi soggetti, secondo le varie  dai suoi genitori o dal tutore;  da uno dei nonni, da un fratello o una sorella maggiorenne, se invece il minore ha vissuto insieme con una di tali persone ed il relativo (familiare? N.d.t.) si prende cura del minore; un rappresentante di un’autorità di tutela dei diritti dei bambini o un rappresentante di una organizzazione non governativa che svolge la funzione di proteggere i diritti dei bambini. Come regola generale, ogni persona fisica può essere un rappresentante autorizzato in sede civile. Le parti nei procedimenti amministrativi possono partecipare al processo con l’assistenza o attraverso il loro rappresentante. Il rappresentante può essere qualsiasi persona fisica o giuridica, con capacità di agire.

Lussemburgo: davanti al tribunale del lavoro, ai tribunali penali, ai tribunali che si occupano di casi urgenti e ai giudici di pace competenti per affrontare casi in cui il valore della controversia non supera i 10.000 €, gli imputati possono difendersi senza essere rappresentati da un avvocato. Dinanzi ai giudici amministrativi, in alcuni casi, le persone fisiche possono essere rappresentate da un contabile o da una società di revisione.

Malta: una parte può essere assistita in tribunale, ma sempre da un avvocato nei tribunali superiori e da un avvocato o procuratore legale, nei tribunali inferiori.

Principato di Monaco: il codice di procedura penale autorizza le associazioni accreditate il cui statuto include l’obiettivo di combattere la violenza ad esercitare, con il consenso della vittima, i diritti riconosciuti alla parte civile. C’è un monopolio degli avvocati nei casi in cui la rappresentanza è obbligatoria. Dinanzi ai giudici di pace, le parti possono farsi rappresentare da un consanguineo o un parente per matrimonio e dinanzi ai giudici del lavoro, da un dipendente o datore di lavoro che operino nel Principato di Monaco. Dinanzi ai giudici penali le parti possono difendersi personalmente. Il presidente del tribunale penale può autorizzare l’imputato ad essere difeso da un avvocato straniero, un parente o un amico. Avvocati stranieri possono assistere l’ imputato solo se quest’ultimo è presente. La vittima e la persona ritenuta responsabile civilmente possono essere rappresentate solo da un difensore o da un avvocato.

Norvegia: Dinanzi alla Corte suprema possono patrocinare solo gli avvocati abilitati a stare in giudizio presso quella corte.  Nei tribunali inferiori qualsiasi avvocato può rappresentare una parte ma con un permesso speciale da parte della Corte, qualche altra persona idonea (che non sia un avvocato) può assistere e rappresentare la parte che ne faccia richiesta, si tratta comunque di evenienze molto rare, dato il basso numero dei permessi concessi.

Portogallo: gli avvocati sono obbligatori per tutti i casi tranne che per quelli di lavoro e nei procedimenti giudiziari amministrativi. Non vi è alcun monopolio per i barristers quando si tratta di casi di diritto civile, i solicitors in quel caso possono  rappresentare i loro clienti. Le parti devono essere rappresentate da un avvocato nei seguenti casi: procedimenti che superano un valore specifico e che ammettono gravame; nell’ambito di un procedimento che ammetta sempre appello, a prescindere dal loro valore e presso le magistrature superiori. Alcune ingiunzioni di pagamento richiedono la rappresentanza da parte di un avvocato; per taluni procedimenti in materia di esecuzione, a seconda del loro valore, la rappresentanza da parte avvocato può essere obbligatoria. Dinanzi ai giudici di pace le parti possano difendersi da sole, in determinate condizioni.

Federazione Russa: in casi riguardanti reati meno gravi (che sono trattate da giudici di pace), i giuristi professionali non hanno il monopolio della rappresentanza nel procedimento giudiziario. Le persone fisiche e giuridiche sono autorizzate ad indicare (quasi) qualsiasi persona giuridicamente capace come loro rappresentante, in materia civile, commerciale e amministrativa. I cittadini hanno il diritto di condurre i loro affari in giudizio personalmente o per mezzo di rappresentanti.

Serbia: in procedimenti civili e amministrativi la parte che non è una persona giuridica può essere rappresentata da un avvocato che abbia piena facoltà di disporre dei diritti trattati. Nei ricorsi straordinari la parte deve essere rappresentata da un avvocato.

Slovacchia: nelle cause civili aventi ad oggetto controversie di lavoro, una parte in causa può essere rappresentata dinanzi al giudice dai sindacati, da parte di specifiche persone giuridiche (ad esempio le associazioni dei consumatori), o da una qualsiasi persona che abbia la piena capacità di compiere atti giuridici. Una tale rappresentanza non è possibile nei procedimenti relativi a ricorsi o rimedi straordinari. Colui che abbia presentato ricorso o rimedio straordinario deve essere rappresentato da un avvocato, a meno che il ricorrente stesso  o un suo  dipendente, che agisca in suo nome, siano laureati in legge. In materia penale, le vittime possono essere rappresentate da un avvocato o da una persona con la piena capacità giuridica o ancor da una ONG. Nei casi amministrativi gli avvocati hanno il monopolio della rappresentanza solo in alcuni procedimenti tipici.

Slovenia: nelle procedure civili di primo grado la parte può farsi rappresentare, presso i tribunali locali, da tutti coloro che hanno la capacità di contrarre. Dinanzi al tribunale distrettuale e in procedure di istanza alle giurisdizioni superiori, nonché presso la Corte Suprema, vi è il monopolio degli avvocati, per quanto attiene alla rappresentanza legale. Un’ eccezione si applica per gli individui che hanno superato il legale Esame di Stato. Una partee può presentare ricorsi eccezionali solo con l’assistenza di un avvocato. Nel processo davanti al tribunale amministrativo una parte può essere rappresentata da tutti coloro che hanno la capacità di contrarre.

Spagna: nelle cause civili la rappresentanza legale è principalmente per gli avvocati dei Tribunali (Procuradores, ovvero avvocati che possano non solo studiare il caso ma anche patrocinare innanzi alla corte n.d.t.). In materia penale gli avvocati possono assumere la rappresentanza legale fino a quando un Procurador sia nominato per il caso. Nei casi amministrativi la rappresentanza legale è in gran parte assunta dagli avvocati.

Svezia: i membri della famiglia, i sindacati, le ONG nonché altri soggetti possono rappresentare un cliente dinanzi ad un giudice, sia nel settore civile che in quello penale (sia quando si risulti  imputato che quando si sia vittima del reato). Lo stesso vale per i casi amministrativi. Un difensore pubblico deve tuttavia, in linea di principio, essere un avvocato.

Svizzera: Nelle cause amministrative agli avvocati è concesso un monopolio in soli 12 cantoni; negli altri cantoni, che costituiscono la maggioranza, le parti possono farsi rappresentare da una persona di fiducia o da un’organizzazione (membro della famiglia, sindacato, ecc). Inoltre alcuni Cantoni prevedono eccezioni al monopolio degli avvocati in cause civili e penali.

ex Repubblica jugoslava di Macedonia: per le procedure civili il rappresentante autorizzato di una parte può essere: un avvocato, un laureato in legge alle dipendenze della parte e un parente di sangue in linea retta, fratello, sorella o un coniuge,  se questi ultimi hanno piena capacità di agire.

Turchia: in alcuni casi, previsti dalla legge, questi soggetti possono svolgere le funzioni dell’avvocato: ufficiali militari, commercialisti e consulenti, coniugi, liquidatori, agenzie, presidenti dei sindacati, rappresentanti di brevetti e marchi.

Ucraina: In materia civile, commerciale e amministrativa, una persona può essere rappresentata da un membro della famiglia (come avviene regolarmente per i minori) o da qualsiasi altra persona (anche senza istruzione in legge), i cui poteri di procura al giudizio siano debitamente certificati.

Regno Unito-Irlanda del Nord: ONG, litiganti, solicitors, avvocati, possono rappresentare in giudizio.

UK-Scozia: solo avvocati e solicitors possono condurre  casi dinanzi alla Court of Session (con competenza civile) e presso l’Alta Corte (che si occupa di procedimenti penali). Dinanzi alla Sheriff Court  la rappresentanza è generalmente concessa solo ad avvocati e solicitors. Vi è una rappresentanza limitata nei vari tribunali che prendono in considerazione le questioni relative al mondo del lavoro o della salute mentale,  le dispute sulla terra e quelle di modesta entità, trattate dinanzi alla Sheriff Court. Vi sono altri casi in cui tale rappresentanza è limitata (n.d.t.).

Israele: nelle cause civili e amministrative non vi è alcun obbligo di essere rappresentati da un avvocato e le parti in causa possono scegliere di rappresentare se stesse. Tuttavia il monopolio della rappresentanza legale è tale che, se una parte sceglie di essere rappresentata, può adempiere a tale scopo solo un avvocato iscritto all’albo. Un’eccezione a questa regola riguarda le piccole istanze (cause civili con un valore monetario basso), dove l’autodifesa è ammessa. In alcuni casi di modesta entità i richiedenti possono essere rappresentati da un’organizzazione autorizzata dal Ministro della giustizia (come il Consiglio dei consumatori Israeliano) o da altri soggetti.

 

12.3.2. Tariffe degli avvocati

Nella maggior parte degli Stati o entità (42), la remunerazione degli avvocati è liberamente negoziata. Questo non è il caso di Cipro, Germania, Serbia, Slovenia e Irlanda del Nord nel Regno Unito.

In generale, in molti Stati o entità, esistono principi di base e la retribuzione deve essere adeguata e proporzionata al valore e alla complessità del caso. Spesso vengono applicate tariffe orarie. In alcuni Stati membri vi è anche la possibilità di accordi forfettari, accordo condizionale dei diritti, patti di quota lite ed accordi che condizionano il pagamento alla vittoria della causa.

Le informazioni iniziali fornite al convenuto, per quanto riguarda onorari degli avvocati, sono considerata trasparente e leale da parte dei corrispondenti nazionali deputati all’analisi, in 36 Stati o entità. Tuttavia alcuni miglioramenti concernenti le informazioni sulle tariffe restano ancora da effettuare. (I nostri corrispondenti n.d.t.) da Andorra, Armenia, Lituania, Polonia, Romania, Federazione Russa, Spagna, Svezia, Ucraina, Regno Unito-Irlanda del Nord e il Regno Unito, Scozia, informano di come i clienti non possano facilmente stabilire le spese legali a cui vanno incontro allorquando si rivolgono ad un avvocato.

 

Segue tabella 12.8 relativa alle tariffe degli avvocati.

La tabella prende in considerazione due aspetti: il primo riguarda i soggetti che regolano le tariffe, con una distinzione tra la legge, gli ordini degli avvocati e la libera negoziazione. Il secondo aspetto riguarda la valutazione sui paesi in cui per il cliente viene ritenuto facile contrattare la parcella dell’avvocato, sulla base della possibilità di un utilizzo accessibile e trasparente alle sue tariffe.

Commenti:

Armenia: il Consiglio della Camera degli avvocati ha adottato norme che si applicano solo ai casi previsti dal codice civile. In base alla legge sull’avvocatura, il Consiglio della Camera degli avvocati può adottare tariffe medie per servizi legali, che possono essere prese in considerazione solo dai tribunali, quando  debbano prendere una decisione sulla determinazione del ragionevole compenso di un avvocato.

Austria: Sono generalmente concessi tutti i seguenti tipi di tariffe:  orarie, accordi forfettari, tetti o tariffe concordate in base al tariffario presente nell’atto sulle parcelle degli avvocati. Quest’ultimo è una legge federale che fornisce tabelle degli onorari, che sono necessari come base per la decisione dei tribunali sulle spese di procedura che la parte soccombente deve rimborsare alla parte vittoriosa.

Belgio: gli onorari degli avvocati devono essere calcolati con la discrezionalità che ci si aspetta da essi, nell’esercizio delle loro funzioni. È vietato qualsiasi accordo sulle tariffe esclusivamente connesso all’andamento della controversia.

Bosnia-Erzegovina: la legislazione sulla professione di avvocato prescrive che le tariffe siano determinate dal Ministero della Giustizia, su proposta dell’Ordine degli Avvocati.

Per la Bulgaria: nel caso di libera contrattazione, il compenso non può essere inferiore al minimo regolamentare, di cui al decreto del Supremo Consiglio sugli Ordini degli avvocati.

Repubblica ceca: la modalità di pagamento e di rimborso e / o le loro tariffe, sono fissate dal Ministero della Giustizia, con regolamento esecutivo, con possibilità per l’Ordine degli avvocati di un parere consultivo in materia.

Danimarca: ci sono una serie di casi, per i quali le tabelle guida per gli onorari degli avvocati vengono fornite dai tribunali. Per i restanti casi gli onorari degli avvocati sono negoziati liberamente, ma vincolati dal codice deontologico, che prescrive che esse siano stabilite con riguardo alla complessità ed all’importanza dei casi trattati.

Finlandia: l’avvocato è tenuto a dare al cliente una stima preventiva del suo costo. Le tariffe sono regolate dall’Ordine, ma solo attraverso il codice deontologico, in cui si  afferma che l’onorario dell’avvocato deve essere ragionevole.

Francia: gli avvocati hanno l’obbligo di concludere un contratto con i loro clienti sulle commissioni (specificando una somma fissa o una tariffa oraria) solo per quanto riguarda un costo aggiuntivo che deve prendere in considerazione l’esito del loro intervento.

Ungheria: come regola generale la tariffa di un avvocato è fissata di comune accordo tra professionista e cliente. In caso di mancato accordo, la tariffa viene decisa dal tribunale in base alla legge (5% del petitum del giudizio e almeno 10 000 Fiorini Ungheresi). Come regola generale le spese legali devono essere concordate tra il cliente e l’avvocato prima di accettare il mandato. Spese legali eccessive possono essere oggetto di una procedura disciplinare.

Italia: una recente riforma del 2012 della professione di avvocato prevede un decreto del Ministero della Giustizia, con disposizioni generali rivolte ai giudici, al fine di aiutarli a stabilire onorari di avvocati in sede di determinazione delle spese processuali. Quei “parametri” generali non sono però vincolanti. Lo schema di decreto è attualmente all’esame delle Commissioni parlamentari.

Malta: il codice di organizzazione e procedura civile stabilisce chiaramente che gli avvocati non possono concordare le spese con patto di quota lite.

Slovacchia: le spese legali sono regolate da un regolamento del Ministero della giustizia. Le tariffe possono essere negoziate sia in base ad un contratto, sia sulla base di quanto previsto dal regolamento, se applicabile. Il corrispettivo contrattuale può essere negoziato tra l’avvocato e il cliente come segue: a / a seconda del numero di ore dedicate al caso (tariffa unica), b / pagamento unico (una tantum), c / quota del valore del caso, d / secondo le tariffe ministeriali. La tariffa di base è determinata in base al valore del caso ed al numero di azioni di assistenza legale svolte dall’avvocato.

Svizzera: gli avvocati devono rispettare il codice di deontologia e la legge sulle professioni legali.

“L’ex Repubblica jugoslava di Macedonia”: le spese legali sono chiaramente stabilite nel tariffario predisposto  per la ricompensa e le spese degli gli avvocati.

Regno Unito-Irlanda del Nord: qui le tariffe variano tra la pratica penale e civile. Nei casi in cui il cliente è un soggetto pubblico,  lavoro finanziata con fondi pubblici, le tariffe vanno sempre più nella direzione di una stretta regolamentazione.

 

Laddove il rapporto sia costituito tra privati, le spese legali sono oggetto di libera trattativa. Gli avvocati sono soggetti al codice deontologico del Consiglio ed alle norme dettate dalla relativa legge.

UK-Scozia: quando presenta la sua offerta di lavoro o alla prima occasione pratica, dopo aver ricevuto istruzioni di intraprendere qualsiasi incarico per conto di un cliente, l’avvocato deve fornire una stima della somma totale che richiederà per il lavoro, comprese l’IVA e le spese che potranno essere sostenute nel corso dei lavori; tale procedura va applicata anche laddove si presenti al cliente una base tariffaria, su cui verrà successivamente calcolata la parcella.

Israele: il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Avvocati emana norme che raccomandano tariffe minime e massime.

 

12.3.3 standard di qualità e controllo degli avvocati

La qualità del servizio fornito dagli avvocati è fondamentale per la tutela dei diritti dei cittadini. Alcuni standard minimi di qualità sono quindi necessari e la loro  violazione può portare a sanzioni disciplinari per gli avvocati inadempienti.

Una parte significativa degli stati o entità (36 su 47) applicano le norme di qualità. In quasi tutti questi Stati o entità (ad eccezione di Monaco, Repubblica di Moldova, Ucraina e Regno Unito-Irlanda del Nord), la formulazione di standard di qualità è affidata all’Ordine o albo nazionale degli avvocati.

 

Segue tabella 12.9 standard di qualità.

La tabella è suddivisa in due categorie e rappresenta i paesi in cui vi sono determinati standard di qualità, nella prima colonna. Nell’altra parte della tabella, per i paesi in cui tali standard esistono, si indicano i soggetti che li determinano, con riferimento agli ordini forensi, al Parlamento o ad altri soggetti incaricati di farlo.

Commenti:

Irlanda: l’Ordine degli avvocati d’Irlanda definisce gli standard di pratica e di procedura per i barrister ed essi  operano sotto un codice deontologico che copre tutte le aree di pratica. La “Incorporated law society” definisce gli standard di pratica e di procedura per i solicitors.

Italia: standard di qualità che stabiliscano, ad esempio, l’indipendenza dell’avvocato, la sua integrità e buona reputazione, la sua competenza professionale, sono indicati nelle norme del Codice deontologico, approvato dal Consiglio Nazionale Forense (CNF).  Una recente riforma della professione di avvocato (2012) ha richiesto al CNF di approvare un nuovo codice di condotta professionale, con una chiara indicazione delle sanzioni previste per ogni tipo di colpa professionale o violazione delle norme professionali (codice emanato nell’ottobre del 2014 n.d.t.)

Principato di Monaco: i soggetti che operano come avvocati possono utilizzare i servizi di un organismo di controllo privato (Bureau Veritas), che fornisce certificati.

Portogallo: per gli avvocati non esistono standard di qualità in quanto tali, ma vi è l’obbligo di seguire doveri professionali e un codice di condotta che, se violato, può dar luogo a responsabilità disciplinare (a causa di cattiva condotta professionale) e anche civile, entrambe coperte da assicurazione professionale.

Romania: Non ci sono standard di qualità concretamente stabiliti, ma ci sono obblighi professionali dettati dalla legge e dallo statuto della professione di avvocato, il cui mancato rispetto genera responsabilità disciplinare e deontologica,  compresa quella contenuta nel Codice deontologico per gli avvocati dell’Unione europea, adottato dal CCBE, come successivamente modificato e completato, ed approvato dalla Commissione parlamentare per l’Associazione Nazionale degli Ordini rumeni.

Serbia: il Codice deontologico è redatto in conformità con il Codice europeo di etica professionale.

Spagna: il Consiglio Generale degli Ordini degli Avvocati ha implementato un sistema di gestione della qualità secondo la normativa UNE-EN ISO 9001: 2008.

Regno Unito-Inghilterra e Galles: gli standard di qualità sono in fase di sviluppo per le varie figure legali (barristers, solicitors e dirigenti legali). Se ne stanno occupando  il “Bar Standards Board”,  la “Solicitors Regulation Authority” e l’ “Ilex standard professional”.

12 stati ed entità hanno risposto che non hanno standard di qualità. Tuttavia, anche in assenza di norme specifiche, la qualità della rappresentanza legale può essere garantita dall’obbligo, per alcuni Stati membri, di passare attraverso una procedura di qualificazione rigorosa. In realtà 7 tra i 12 Stati ed entità che non dispongono di specifici standard di qualità, richiedono una qualifica alta (corsi di formazione continui e / o specializzati) per gli avvocati: Belgio, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, “ex Repubblica jugoslava di Macedonia”,  Francia, Svizzera (vedi figura 12.5).

 

Segue tabella 12.10 Numero di procedimenti disciplinari avviati contro gli avvocati (escludendo i consulenti legali).

La tabella analizza quattro sottocasi: violazione di etica professionale; inadeguatezza professionale; crimini commessi nell’esercizio della professione ed infine, altri casi per cui si è proceduto ad avviare procedimento disciplinare.

Commenti:

Belgio: vengono rese note solo le sanzioni disciplinari comminate, non quelle avviate.

Repubblica ceca: la categoria “reato” indica il numero di procedimenti penali aperti a carico di avvocati o tirocinanti e notificati all’Ordine degli avvocati. Successivamente gli imputati vengono ascoltati in audizione dal Consiglio di disciplina. La figura 47 non è compresa nel numero totale di procedimenti disciplinari (non è dato individuare agevolmente a quale figura si faccia riferimento n.d.t.).

Danimarca: l’inadeguatezza professionale è considerata una violazione delle linee guida, ma resta confinata nell’ambito della determinazione della congruità della parcella. La categoria “altro” riguarda statistiche danesi che coprono i casi di violazione della deontologia professionale.

Francia: qualsiasi violazione di legge, regolamenti o norme professionali, qualsiasi violazione di integrità, onore o di decenza, anche se riferita a questioni non professionali, rende l’avvocato in questione passibile di sanzioni disciplinari.

Irlanda: ci sono due categorie di avvocato, solicitor e barrister. I dati non sono coerenti per ciascuno dei due gruppi. Il tribunale disciplinare riferisce di 116 denunce alla “Law society”.

 

Il dato non include procedure adottate nei confronti di solicitors a causa di irregolarità finanziarie e copre il periodo che va dal 1 settembre 2011 al 31 agosto 2012. La Law society non  avvia procedimenti disciplinari derivanti da denunce di servizi professionali inadeguati. La statistica di cui sopra non include le denunce di servizi o le denunce di natura minore. Ci sono state 48 denunce nei confronti di barristers nel 2013, ripartite come segue: 1. violazione di etica professionale: 20; 2. Inadeguatezza professionale: 15; 3. reato penale: 2; 4. Altre ragioni: 11.

Lituania: nel 2012, la Corte d’Onore degli avvocati ha ricevuto 113 denunce disciplinari a titolo oneroso di cui 84 sono stati avviati per mancato pagamento della quota di iscrizione all’albo degli avvocati lituani o per mancanza dell’assicurazione di responsabilità professionale o ancora per assenza del certificato medico sanitario. L’aumento del numero di procedimenti disciplinari può essere spiegato con l’aumento del numero degli avvocati in Lituania.

Malta: i procedimenti si svolgono a porte chiuse  e non sono pubblici, pertanto nessun dato viene pubblicato.

Monaco: gli avvocati sono posti sotto la supervisione del procuratore generale e le sanzioni sono comminate in camera di consiglio della Corte d’appello, su istanza del procuratore generale. Tre avvisi sono stati inviati dal Procuratore Generale per gli avvocati, ma non sono state avviate misure disciplinari.

Montenegro: nel 2012 35 accuse disciplinari sono state depositate e 5 procedimenti disciplinari sono stati avviati contro gli avvocati. Lo Statuto dell’Ordine degli Avvocati prescrive che i motivi di responsabilità disciplinare sono: violazione dei doveri  e danneggiamento della reputazione della professione di avvocato.

Norvegia: le statistiche norvegesi usano altre categorie, diverse da quelle indicate nella tabella.

Slovacchia: il reato commesso da un avvocato (che sia stato riconosciuto colpevole in via definitiva) è motivo di sospensione o radiazione dall’albo ma a giudizio in corso non è motivo per l’avvio di azione disciplinare.

Slovenia: le violazioni dei doveri nella pratica della professione di avvocato sono distinte in minore e seria. Nel 2012 ci sono stati 40 violazioni in cui il pubblico ministero disciplinare ha avviato le procedure disciplinari. In 56 casi la proposta di avviare una procedura disciplinare è stata respinta.

Svezia: i dati indicano casi avviati dalla Commissione Disciplinare nel 2012. Il numero di casi finalizzati nel 2012 era di 552. Non ci sono sottogruppi di provvedimenti disciplinari rivolti a punire ‘inadeguatezza professionale’, ‘reato’ o ‘altro.’ Di conseguenza non ci sono tali sottogruppi di procedimenti disciplinari. Tuttavia, un avvocato condannato per un reato in tribunale, può anche ricevere una sanzione disciplinare, se il reato è stato commesso nell’esercizio della professione.

Svizzera: “altro” si riferisce a violazioni del segreto professionale.

Ucraina: sono stati avviati 142 procedimenti disciplinari in ragione della  mancata comparizione davanti al giudice in udienza.

Regno Unito-Inghilterra e Galles: il totale è la somma di 193 procedimenti avviati contro solicitors e 117 contro barristers. I dati riguardanti le categorie sono i la seguente: violazione dell’etica professionale: Solicitors = NA / barristers = 69; inadeguatezza professionale: Solicitors = NA / barristers = 0; reato penale: Solicitors = NA / barristers = 21; altro: Solicitors = NA / barristers = 27

Per quanto riguarda i barristers, “altro” si riferisce a violazioni degli obblighi relativi all’esercizio della professione (mancato rispetto della formazione professionale continua, mancato rinnovo del certificato che abilita all’esercizio della professione, mancato ottenimento di assicurazione).

UK-Scozia: Lo Scottish Legal Complaints Commission (SLCC) (commissione legale scozzese per le denunce n.d.t.)  indaga sulle denunce riguardanti il servizio fornito dai solicitors. Esso funge anche da centro di raccolta per tutti i reclami. Tra il 1 novembre 2011 e il 30 ottobre 2012, il SLCC ha ricevuto 1264 denunce. Di queste, 614 non erano ammissibili per le o sono state ritirate prima che fosse presa una decisione sulla loro ammissibilità. 144 sono state rinviate alla Law Society of Scotland e 289 sono state trattate e chiuse dal SLCC. La Law Society of Scotland indaga sulle denunce contro i solicitors per problemi di condotta. Per i casi più gravi la Società ha il potere di perseguire l’avvocato dinanzi al Tribunale scozzese disciplinare per i Solicitors. La Società ha ricevuto 364 denunce tra il 1 novembre 2011 ed il  31 ottobre 2012.

Israele: tre dei cinque distretti della Bar Association hanno fornito informazioni per il periodo che va dal 1 settembre 2012 al 31 agosto 2012. Il Distretto di Gerusalemme ha fornito informazioni per l’anno 2012,  il distretto di Tel Aviv per il periodo compreso tra il 1 gennaio 2012 e l’ 8 novembre 2012.

35 Stati o entità sono stati in grado di fornire cifre relative ai procedimenti disciplinari nei confronti degli avvocati.

La maggior parte dei procedimenti disciplinari è stata avviata per violazione dell’etica professionale, mentre sono stati aperti solo pochi procedimenti per reati penali e inadeguatezza professionale.

In tutti gli Stati membri è possibile denunciare  prestazioni scadenti di avvocati e in 41 Stati o entità, le denunce sono possibili anche per quanto riguarda l’importo delle spese legali. La denuncia circa la dimensione abnorme degli onorari degli avvocati non è possibile in 6 stati / enti: Armenia, Azerbaigian, Georgia, Federazione Russa, Ucraina e UK-Scozia.

Segue Tabella 12.11 Possibilità di presentare un reclamo circa le prestazioni degli avvocati e/o l’importo della parcella. Autorità responsabile delle procedure disciplinari.

La tabella prende in esame due categorie: la possibilità di presentare denunce avverso gli avvocati, ed in questo ambito distingue tra denunce aventi ad oggetto la qualità della prestazione ovvero l’incongruità della parcella. La seconda parte della tabella illustra le autorità competenti, nei singoli Stati o entità statali analizzate, per la gestione dei procedimenti disciplinari. Vengono descritti quattro possibili scenari: competenza di un giudice; del Ministero della Giustizia; degli Ordini professionali; di altri soggetti.

La tabella dimostra come che le denunce che vengono proposte contro gli avvocati siano sempre relative alle loro prestazioni tuttavia le denunce sulla qualità delle prestazioni sono relativamente rare (meno del 15%), in quanto gli aspetti finanziari sono maggiormente presi in considerazione. Ciò significa che la maggior parte delle volte non è la prestazione in sé che è problematica, ma le prestazioni erogate a fronte delle parcelle pagate. In altre parole sembra che i reclami riflettano più un problema di efficienza,  che una carenza di competenza.

In quasi tutti gli stati la sorveglianza e il controllo sulla professione dell’avvocato vengono svolti dagli ordini professionali che possono, indipendentemente dai procedimenti giudiziari pendenti, ordinare un’inchiesta a seguito di una denuncia o anche d’ufficio. E responsabilità dell’Ordine quella di rinviare il procedimento agli organi disciplinari, in caso di illecito professionale.

In 28 Stati o entità l’autorità professionale è l’unica competente per i procedimenti disciplinari. In altri Stati il controllo è diviso tra l’autorità professionale e un giudice (Andorra, Ungheria e Irlanda), l’autorità professionale e il Ministero della Giustizia (Bosnia ed Erzegovina) o le autorità professionali e altri (Austria, Slovenia, Georgia e UK- Scozia). Il giudice è l’unica autorità competente per i procedimenti disciplinari in Germania. Altre autorità rispetto agli ordini professionali, quali il giudice e il Ministero della Giustizia, sono responsabile delle procedure disciplinari in Croazia, Cipro, Grecia, Islanda, Montenegro, Norvegia, “ex Repubblica jugoslava di Macedonia” e Regno Unito-Inghilterra e Galles.

 

Segue tabella 12.12. Numero di procedimenti disciplinari avviati per 1.000 avvocati nel 2012.

 

I dati sui procedimenti devono essere interpretati con cautela. Un alto livello indica ad esempio una professione molto controllata  e con standard di qualità più elevata, oltre ad una elevata possibilità di essere messi in discussione dai clienti. E importante confrontare questi dati con il numero di sanzioni disciplinari effettivamente inflitte, che è un dato più significativo (vedi sotto).

Finlandia e Danimarca hanno indicato un numero significativo di procedure avviate contro gli avvocati (con un numero di procedure avviate superiore al 20% del numero di avvocati), mentre tale numero rimane molto basso in altri paesi, con un numero di procedure avviate inferiore all’1% del numero di avvocati (Repubblica di Moldova, Montenegro, Ucraina, l’Islanda, la Bosnia-Erzegovina “, l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia”, Regno Unito-Inghilterra e Galles, Regno Unito-Irlanda del Nord, Lettonia, Italia, Principato di Monaco e Israele).

 

Segue Tabella 12.13. Evoluzione del numero di procedimenti disciplinari avviati per 1.000 avvocati (senza consulenti legali) tra il 2006 e il 2012

Commenti:

Montenegro: i dati 2010 si riferiscono al numero di esposti disciplinari depositato, non al numero di procedimenti disciplinari avviati. Così nel 2010 sono stati depositati 49 esposti disciplinari, ma non è stata avviata nessuna procedura disciplinare, a causa del fatto che tutte le accuse sono state respinte, in quanto ritenute palesemente infondate.

Turchia: non vi è un aumento significativo tra i dati 2010 e il 2012. Il dato relativo al 2010 è stato raccolto direttamente dagli ordini professionali. Pertanto i dati del 2012 sono molto più precisi rispetto a quelli degli anni precedenti.

Regno Unito-Inghilterra e Galles: il motivo della differenza tra i dati forniti per il 2010 e il 2012 è che i dati forniti nel 2010 includeva solo i barristers e non comprendeva i solicitors. Per il 2012  i dati relativi agli uni e agli altri indicano un totale che si differenzia sostanzialmente dal ciclo 2010.

La figura 12.13 mostra che, tra il 2006 e il 2012, l’evoluzione del numero di procedimenti per 1000 avvocati (senza considerare i consulenti legali) varia notevolmente da uno Stato (o entità) ad un altro. In effetti, alcuni stati o entità sono relativamente stabili (Repubblica Ceca, Finlandia, Lettonia, Lituania e Svizzera rimangono tra il -20% e il + 20%), mentre in altri Stati o enti si nota una diminuzione del numero di denunce avviate nei confronti degli avvocati (Bosnia-Erzegovina, Repubblica di Moldova, Serbia e “ex Repubblica jugoslava di Macedonia”). Un aumento può essere sottolineato in particolare per l’Azerbaijan, Estonia, Lussemburgo, Slovacchia, Turchia e Federazione Russa).

La figura 12.13 mostra, inoltre, che all’interno di uno stesso Stato o entità, la variazione da un anno all’altro è significativa.

 

Segue tabella 12.14 Numero di sanzioni pronunciate contro gli avvocati (senza consulenti legali) nel 2012.

La tabella prende in considerazione i rimproveri, la sospensione, la radiazione, la categoria “fine” (a cui risulta difficile attribuire un preciso significato n.d.t., potendo risultare un ammonimento) ed altro.

 

Commenti:

Azerbaijan: un avvocato ha commesso un reato ed è stato escluso dalla barra

Belgio: solo una delle due associazioni Bar (OVB) ha comunicato il numero di sanzioni comminate: 49 in totale, (16 rimproveri, 23 sospensioni e 10 radiazioni)  a seguito delle 64 decisioni pronunciate nel 2012 da tre consigli di disciplina fiamminghi.

Repubblica Ceca: “altro” comprende 16 decisioni su punizioni disciplinari, 8 interruzioni di procedimenti, 11 assoluzioni dagli addebiti disciplinari, 2 sospensioni del procedimento.

Danimarca: la commissione di disciplina ha deciso nel 2012 su un totale di 1.533 casi. Di questi 341 casi hanno comportato una sanzione, così come indicato.

Estonia: la differenza significativa tra il numero di procedimenti disciplinari avviati nel 2012 e il numero di sanzioni imposte nel 2012 può essere spiegata con il seguente dato: in 24 casi il procedimento disciplinare è stato risolto preliminarmente, in quanto gli elementi di un illecito disciplinare non sono stati trovati (tuttavia, in 7 casi la Corte d’onore ha manifestato attenzione sulla necessità di conformarsi ai requisiti di etica professionale), in 1 caso la denuncia è stata ritirata, in 1 caso è stato trovato un compromesso e in 8 casi la decisione non è stata presa nel 2012, ma nel 2013.

Finlandia: nel 2012, il 70% dei casi trattati nella commissione di disciplina non ha deciso per qualsiasi azione. Tre avvocati sono stati radiato dall’ordine.

Francia: le sanzioni disciplinari sono l’avvertimento, il rimprovero, il divieto temporaneo di praticare e la cancellazione dall’albo. Inoltre la pubblicazione di una sanzione disciplinare può essere ordinata come sanzione aggiuntiva. Ci può essere una sospensione dell’esecuzione per divieti temporanei. Le multe non sono tra le sanzioni disciplinari previste dalla legge.

Georgia: in 15 casi la Commissione ha deciso di non dichiarare la responsabilità disciplinare e in 26 casi il procedimento disciplinare è ancora in corso.

Ungheria: in base alle norme ungheresi, la ‘rimozione’ e ‘la radiazione dall’albo’ sono la stessa sanzione disciplinare.

Norme ungheresi distinguono tra le procedure disciplinari (per cattiva condotta e malcostume, avviate principalmente da clienti, autorità giudiziarie o amministrative) e le procedure avviate per i reclami etici (soprattutto avviate da un avvocato contro un collega, per  lamentarsi di comportamenti professionali scorretti sotto il profilo etico).

Islanda: “altro” attiene alla violazione delle norme sulle tariffe. Nel 2012 la commissione disciplinare, che lavora sotto l’egida della Icelandic Bar Association, ha rimproverato 1 avvocato e ha deciso che 1 avvocato debba rimborsare le spese al suo cliente. “Altro” si riferisce a 2 avvocati, che avevano avuto le loro licenze sospese dal Ministero degli Interni, perché non avevano l’assicurazione richiesta.

Irlanda: delle 48 denunce contro gli avvocati, presentate nel 2013, 4 sono state accolte. Sono state applicate le seguenti sanzioni: Ammonizione: 1; Avvertimento: 2; Altro (radiazione dall’albo): 1.

Italia: “altro” comprende 12 procedimenti in materia di radiazione dall’albo. Dei 61 casi di rimprovero, 36 costituiscono rimproveri privati e 25 censura pubblica. Non risultano inclusi nell’elenco 9 casi di sospensione cautelare, in quanto questa non può essere considerata come una sanzione, anche se si sospende temporaneamente il diritto dell’avvocato all’esercizio della professione. La differenza tra il numero di procedimenti disciplinari avviati (305) e il numero di sanzioni (136) è dovuta al fatto che i procedimenti conclusi nel 2012 sono stati 210, mentre gli altri sono ancora in corso.

Lituania: il numero totale di 33 rimproveri comprende rimproveri privati  e pubblici.

Lussemburgo: vanno aggiunti  1 rimozione e 1 rimprovero.

Malta: il procedimento si svolge a porte chiuse in camere chiuse, pertanto non vi sono dati pubblicati.

Montenegro: da un totale di cinque procedimenti disciplinari che sono stati condotti nei confronti di un avvocato nel 2012, tre procedimenti sono stati avviati contro un unico soggetto e le accuse erano collegate agli stessi eventi. In questo processo disciplinare  è stata comminata la sospensione dall’albo degli avvocati per il periodo di un anno. Negli altri due procedimenti disciplinari il rinvio a giudizio è stato respinto.

Paesi Bassi: il numero totale di sanzioni comprende 47 casi in cui nessuna sanzione specifica è stata pronunciata. Potrebbero essere considerati come casi di “rimprovero”.

Norvegia: il sistema di statistiche norvegese utilizza altre categorie, diverse da quelle indicate nella tabella.

Serbia: ci sono stati 4 casi di radiazione dall’albo

Slovenia: nel procedimento disciplinare le seguenti sanzioni possono essere pronunciate: avvertimento, rimprovero, (fine, ovvero ammonimento? N.d.t.) e negazione del diritto di esercitare la professione legale (per max 5 anni).

Spagna: sopra le 450 sanzioni, 100 derivano da una disposizione scritta e 350 sono sanzioni disciplinari.

Svezia: il numero indica le sanzioni pronunciate nel 2012, esclusivamente nei casi di violazione della deontologia professionale. Le sanzioni sono le seguenti, in ordine di livello di gravità: rimprovero, avvertimento, avvertimento in combinazione con una multa e radiazione dall’albo. Nel 2012 il numero delle azioni intraprese è stato il seguente: rapporto: 21; Rimprovero: 55; Attenzione: 10; Avvertenze + (fine ovvero ammonimento? N.d.t.) : 8; Radiazione dall’albo: 0; Totale: 94 (inclusi i rapporti).

Turchia: non vi è un aumento significativo tra il 2010 e il 2012. A differenza del 2010, i dati sono stati raccolti dagli ordini degli avvocati direttamente. Pertanto, i dati 2012 sono molto più accurati rispetto ai dati degli anni precedenti.

Regno Unito-Inghilterra e Galles: 282 Solicitors + 82 barristers = totale di 364; 23 Solicitors + 13 Barristers = totale di 36; 56 Solicitors + 7 = Barristers totale di 63; 77 Solicitors + 0 = Barristers totale di 77; 94 Solicitors + 39 Barristers = totale di 133; 32 Solicitors + 23 barristers = totale di 55. Per quanto riguarda i solicitors, le cifre di cui sopra si riferiscono specificamente al procedimento disciplinare, sentiti i Tribunali disciplinari dei solicitors. Questo non include i rimproveri e le ammende inflitte direttamente dalla SRA (Solicitor Regulation Authority n.d.t.). Le statistiche si riferiscono a decisioni prese dalla SDT nel corso del 2012. Si segnala che un insieme di procedure emesse può terminare con più sanzioni contro più persone. Questo significa che il numero di sanzioni, in quel caso, sarà superiore a quello dei procedimenti trattati nelle SDT (solicitor Discipline Tribunal n.d.t.). Per quanto riguarda i barristers, “altro” sono i seguenti provvedimenti: radiato 13, avviso 8, Altro 2.

La ragione della differenza tra i dati forniti per il 2010 e il 2012 è che i dati forniti nel 2010 includono solo i barristers e non comprendevano i solicitors. Questo è stato notato nei commenti alle sezioni su queste due domande nel ciclo 2010. Per il 2012, i dati sia per entrambe le categorie hanno fornito numeri molto differenti da quelli presentati nel 2010.

Mentre la conoscenza delle norme in materia di sanzioni sta migliorando in ogni Stato, le cifre sulle diverse sanzioni pronunciate contro gli avvocati sono ancora molto frammentarie.

La sanzione inflitta più comune è il rimprovero, seguita dalla sospensione.

 

Segue Tabella 12.15. Numero di sanzioni pronunciate ogni 1000 avvocati nel 2012.

Il più alto livello di sanzioni riguarda, da un lato, i paesi del Nord Europa (Danimarca, Finlandia e Svezia) e d’altra parte, l’Ungheria e la Romania, probabilmente per ragioni diverse. Confrontando il numero di procedimenti avviati con il numero di sanzioni pronunciate, si può sottolineare che gli Stati che avviano un numero significativo di procedimenti nei confronti di avvocati, spesso non pronunciano il maggior numero di sanzioni.

Il fatto che, in uno stato, nello stesso anno, ci sono state più sanzioni che procedimenti (UK-Inghilterra e Galles) può essere spiegato con il fatto che un singolo procedimento può  portare a diverse sanzioni e anche con il fatto che il procedimento avviato alla fine dell’esercizio può comportare sanzioni pronunciate solo l’anno successivo.

 

 

12.4 Tendenze e conclusioni

Tra il 2006 e il 2012 il numero di avvocati è aumentato in Europa in quasi tutti gli Stati membri, il che conferma la tendenza già osservata negli esercizi precedenti. La crisi economica e finanziaria  non ha avuto – fino ad ora – conseguenze misurabili su questa variabile, a livello europeo. Lo sviluppo dello Stato di diritto in Europa orientale e il ruolo del diritto nella regolamentazione economica contribuiscono a questa tendenza.

Il numero di avvocati è caratteristica di diverse zone geografiche in Europa. Gli stati del Sud Europa hanno il più alto numero di avvocati in rapporto alla popolazione. Le società sono più inclini al contenzioso in tali paesi che negli stati del Nord Europa. Non è possibile stabilire un legame diretto tra il numero di avvocati pro capite e il numero e la lunghezza dei procedimenti. Tuttavia ci sono correlazioni tra questo numero e la richiesta di giustizia all’interno degli Stati, misurata ad esempio con il numero di cause civili pro capite, il tasso di ricorso appello e cassazione, che hanno un impatto significativo sul carico di lavoro dei tribunali.

La sola presenza di un numero sufficiente di avvocati non basta a garantire una protezione efficace dei diritti individuali. L’organizzazione della professione, la qualità della formazione, il rispetto delle regole etiche, la trasparenza delle tariffe, consentono il miglioramento della qualità di tutto il sistema giudiziario.

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