#ESONERIAMOLO

4 Gennaio, 2020 | Autore : |


Colleghi, guardate questo filmato. E ascoltate con attenzione. Lo abbiamo riproposto più volte, ma oggi è più che mai attuale. Era il 17 dicembre del 2015 quando, davanti ai Presidenti dei Coa, il Faraone, al secolo Andrea Mascherin, annunciava l’introduzione del gettone per i componenti del Cnf. Il Faraone giustificava la decisione – riconducibile, sempre per parole sue, alla sua Presidenza – con la ormai innegabile professionalizzazione dell’attività degli organi istituzionali. La necessità, dunque, di dire basta ad una gestione dilettantesca della rappresentanza da cui discende necessariamente, sempre citando le parole del Faraone, l’assunzione di ogni responsabilità per gli eventuali errori commessi.
Analizzando gli ultimi quattro anni di mandato del Cnf, sotto la Presidenza di Andrea Mascherin, non possiamo che darne una valutazione negativa. Mettendo, ma solo per un attimo, da parte la questione dell’illegalità dell’elezione di molti dei componenti del Cnf, Presidente compreso, l’avvocatura in questi quattro anni è stata ridicolizzato, messa all’angolo. Ha perso ogni briciolo di residua credibilità nei confronti dell’opinione pubblica. Mascherin e soci, impegnati a salvare la poltrona dai ricorsi di pochi coraggiosi, hanno assistito, silenti, allo smantellamento dello stato di diritto. Prescrizione, intercettazioni. Complici di un Ministro della Giustizia forcaiolo, impegnati a non inimicarselo per timore che l’idea di commissariare quell’organo illegittimo che è ora il CNF potesse solo sfiorare Bonafede. Ieri sera, in TV, davanti a migliaia di telespettatori e di colleghi increduli, è andata in onda l’ennesima marchetta. Un consigliere del Cnf mandato allo sbaraglio, che ha inanellato una serie di perle rendendosi preda facile di Travaglio e gettando al vento, in pochi minuti, tutti gli sforzi profusi dalla categoria per far comprendere lo scempio della nuova legge sulla prescrizione.
Facendo un paragone calcistico, come allenatore dell’avvocatura Mascherin ha fallito. Ci ha condannati alla retrocessione. E visto che a rassegnare le dimissioni non ci pensa proprio (nonostante i proclami strombazzati quattro anni fa per giustificare le prebende), sarebbe ora che ad esonerarlo ci pensassero gli avvocati Tutti. NAD inizierà martedì 7 gennaio una raccolta firme anche per questo. Inizieremo da Napoli per coprire via via i Fori dove siamo presenti. Chi vorrà darci una mano è bene accetto. #esoneriamolo.

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