Processi troppo lunghi? Tutta colpa degli avvocati! Possibili soluzioni pratiche, in linea col dato normativo del c.p.p.

23 Gennaio, 2017 | Autore : |

Nel dibattito contemporaneo Magistrati/Avvocati, e,

a maggior ragione,   in tema di prossime prolusioni, riferite dalle rispettive parti,

nelle sedi Nazionale e decentrate a livello di Corte d’Appello,

per le prossime cerimonie d’apertura dell’anno giudiziario;

ma, ancor più, nella “commuinis opinio” del cd. “uomo della strada”,

il dato fisiologico dei tempi geologici di attesa dei processi italiani,

è ascrivibile, almeno in apparenza, all’utilizzo pratico di un triste adagio sugli avvocati,

noto ai chi è pratico delle aule di giustizia, e per il quale, agli avvocati,

“conviene”prorogare all’infinito e perpetuare la durata  dei processi,

perchè, appunto, realizzeranno in concreto l’adagio: “causa che pende, causa che rende”.

 

A cercare di ovviare anche a questa aporia, da ultimo,

è intervenuto il precedente governo in carica, che,

in merito alla  sulla legge 24 marzo 2001, n. 89 (c.d. legge Pinto),

nella legge di Stabilità 2016 (legge n. 208 del 28 dicembre 2015)  ha inserito rilevanti novità,

tutte esplicitamente ed univocamente ispirate alla finalità di “razionalizzare i costi conseguenti alla violazione del termine di ragionevole durata dei processi”,

così come testualmente specificato dall’incipit dell’art. 1, comma 777, della citata legge n. 208, di cui al link sottostante:

 

http://www.altalex.com/documents/news/2016/01/29/riforma-legge-pinto-un-gruzzoletto-per-spending-review

 

Sempre sul punto, nel gennaio 2016, il P.t. Presidente della Corte d’Appello di Napoli, Dr. Giuseppe de Carolis di Prossedi,

nel proprio discorso di apertura dell’anno giudiziario, affermava la sussistenza di un’amnistia strisciante,

in funzione della enorme durata dei tempi processuali, per come specificato nel seguente articolo, al link:

 

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/01/30/news/giustizia_l_accusa_del_presidente_della_corte_d_appello_di_napoli_tempi_troppo_lunghi_amnistia_strisciante_-132348752/

 

Da tanto, emerge sempre più l’esigenza di contemperare,

in modo fattivo, proficuo e garantista,  le esigenze delle diverse parti processuali.

Sul tema dello “sveltimento” processuale, riceviamo, e volentieri , pubblichiamo,

previa espressa autorizzazione  in tal senso,

lo “stratagemma”, escogitato da un nostro associato, avv. Diego Abate, del foro di Napoli,

alla cui lettura rinviamo, utilizzabile sia nel caso si rivesta la “parte” di difensore della Parte civile costituita,

che in quello in cui si rivesta il ruolo di avvocato difensore dell’imputato.

di seguito, il testo dell’istanza di sollecito stilata dal collega Abate:

 

Corte d’Appello

di Napoli

Ill.mo sig. Presidente

difensore di                                

imputato ….. / p.o. p..c nel  procedimento penale n………. pendente per  l’impugnazione  innanzi a  codesta Corte, faccio istanza affinchè essso processo d’appello venga fissato al minimo dei termini di legge, rinuziandovi ed, ad ogni buon conto facendo presente che dalla omessa fissazione  del giudizio di appello , il mio cliente sta subendo e  subisce danni , in quanto(imputato) non può dimostrare la propria innocenza e vedere rivisitata la Sentenza di condanna di primo , -oppure- (p.o./p.c) non potrà vedere ulteriormente riconosciuta la responsabilità dell’imputato ed andare a richiedere la  liquidazione  dei danni come per legge nel doppio grado , non solo, ma ove si verificassero, come  accade, eventi prescrizionali dovrà attendere i tempi di un  Giudizio che  ad oggi tarda notevolmente ad essere fissato.

I timori dell’assistito-imputato p.o. o danneggiato- si riverberano anche sul difensore, che vede allontanarsi la  corresponsione  degli onorari proprio a seguito del dilatarsi dei tempi di giudizio,  a seguito della omessa fissazione  dei processi di Appello.

Questa nobile professione ,purtroppo, ha costi legati alla dignità della toga e ,senza un concreto intervento della S.V. Ill.ma nella velocizzazione della fissazione  dei processi vedrà soccombere molti Avvocati, uccisi dalla “pienezza dei ruoli”, oppure “dalla indisponibilità dei Collegi”, ovvero da quella deriva antidemocratica che  vede una “ doppia velocità” dei Giudizi di Appello, in danno dei cittadini, prima, e degli Avvocati poi, e della Società civile tutta, che vede svilito il Processo a favore di non si sa quale  beneficio per il Popolo.

Si confida

Con ossequio

Avv. Diego Abate

Appinc (1)

 

Sperando di aver fatto “cosa utile”, a colleghi e cittadini-utenti,

a nome di N.A.D. ringrazio il collega Abate per la fattiva collaborazione.

 

 

 

 

 

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