Di Marco Cinquegrana, delegato al XXXVI Congresso Nazionale Forense
1. L’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione tecnologica che sta investendo
tutti i settori della società, compreso quello giudiziario, con potenzialità straordinarie
per l’efficientamento dell’amministrazione della giustizia;
2. Come evidenziato dalla giurisprudenza amministrativa, l’utilizzo di algoritmi
informatici da parte della pubblica amministrazione è “pienamente ammissibile e
deve essere incoraggiato in quanto risponde ai canoni costituzionali di efficienza,
economicità e buon andamento dell’azione amministrativa” (Consiglio di Stato, sent.
n. 8473/2019);
3. L’infrastruttura giustizia costituisce un elemento nevralgico per lo sviluppo di qualsiasi
economia moderna e la sua efficienza incide direttamente sulla competitività del
sistema Paese;
4. Il diritto di difesa ex art. 24 Cost. e il principio di soggezione del giudice alla sola legge
ex art. 101 Cost. rappresentano pilastri irrinunciabili del nostro ordinamento;
5. Il giusto processo ex art. 111 Cost. impone che “ogni processo si svolga nel
contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale”;
CONSIDERATO CHE:
L’intelligenza artificiale può contribuire significativamente alla velocizzazione dei
processi attraverso l’automazione di attività ripetitive, la gestione documentale,
l’analisi predittiva dei carichi di lavoro e l’ottimizzazione delle risorse;
La giurisprudenza ha chiarito che l’utilizzo di algoritmi deve rispettare “due aspetti
preminenti, quali elementi di minima garanzia: a) la piena conoscibilità a monte del
modulo utilizzato e dei criteri applicati; b) l’imputabilità della decisione all’organo
titolare del potere” (Consiglio di Stato, sent. n. 8473/2019);
Il principio di “human in the loop” impone che “deve sempre esistere nel processo
decisionale un contributo umano capace di controllare, validare o smentire la
decisione automatica” (TAR Lazio, sent. n. 8313/2022);
L’efficientamento della giustizia attraverso l’IA può creare spazi per il recupero di
garanzie giurisdizionali fondamentali;
RILEVATO CHE:
Il fenomeno dell’intelligenza artificiale ha dimensioni globali che renderebbero
velleitario qualsiasi tentativo di diniego o restrizione meramente nazionale;
La regolamentazione europea dell’IA (Regolamento UE 2024/1689) stabilisce un
quadro normativo che l’Italia deve necessariamente recepire e implementare;
L’avvocatura italiana deve assumere un ruolo propositivo e non meramente difensivo
rispetto all’innovazione tecnologica;
DELIBERA:
1. APPROCCIO STRATEGICO ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Il Congresso riconosce nell’intelligenza artificiale uno strumento fondamentale per
l’efficientamento e la velocizzazione dell’infrastruttura giustizia, elemento nevralgico per lo
sviluppo economico del Paese. L’avvocatura italiana deve abbracciare questa innovazione
tecnologica come opportunità per modernizzare il sistema giudiziario, riducendo i tempi
processuali e migliorando la qualità del servizio giustizia.
2. RECUPERO DELLE GARANZIE GIURISDIZIONALI ATTRAVERSO
L’EFFICIENTAMENTO
Il Congresso impegna il Consiglio Nazionale Forense a cogliere l’occasione offerta dalla
velocizzazione dei processi tramite IA per promuovere la reintroduzione massiva del giudizio
collegiale in tutte le fasi giurisdizionali ove attualmente vige il giudizio monocratico.
L’efficientamento tecnologico deve tradursi in un rafforzamento delle garanzie processuali,
restituendo centralità al principio della collegialità quale presidio di maggiore ponderazione
e qualità delle decisioni giudiziarie.
3. SUPERAMENTO DEI MECCANISMI DEFLATTIVI
Il Congresso sollecita l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per allentare i meccanismi deflattivi
e repressivi delle garanzie giurisdizionali che hanno compresso i diritti costituzionali dei
cittadini. L’efficientamento tecnologico deve consentire il pieno ripristino delle garanzie
previste dagli articoli 24 e 101 della Costituzione, eliminando le limitazioni introdotte per far
fronte all’inefficienza del sistema.
4. REGOLAMENTAZIONE CONSAPEVOLE E GLOBALE
Il Congresso riconosce la dimensione globale del fenomeno dell’intelligenza artificiale e la
necessità di una regolamentazione che tenga conto di tale realtà. L’Italia deve partecipare
attivamente al processo di definizione degli standard internazionali, evitando approcci
isolazionistici che risulterebbero controproducenti. La regolamentazione deve essere
orientata alla massimizzazione dei benefici e alla minimizzazione dei rischi, in coerenza con
i principi costituzionali e sovranazionali.
5. GARANZIA DEL FATTORE UMANO
Il Congresso ribadisce che l’intelligenza artificiale deve sempre operare sotto la supervisione
e il controllo umano, in conformità al principio “human in the loop” affermato dalla
giurisprudenza. Come chiarito dal Consiglio di Stato, “la decisione robotizzata impone al
giudice di valutare la correttezza del processo automatizzato in tutte le sue componenti”. Il
fattore umano deve rimanere centrale in tutti i passaggi di applicazione dell’IA ai processi
giuridici, garantendo:
La piena conoscibilità e trasparenza degli algoritmi utilizzati;
La possibilità di controllo e verifica delle decisioni automatizzate;
Il mantenimento della responsabilità decisionale in capo agli organi giurisdizionali;
La tutela del diritto di difesa e del contraddittorio.
6. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Il Congresso impegna il Consiglio Nazionale Forense a:
Promuovere programmi di formazione continua sull’intelligenza artificiale per tutti gli
iscritti;
Sviluppare competenze digitali specifiche per l’utilizzo consapevole degli strumenti di
IA;
Creare percorsi di specializzazione in diritto e tecnologie digitali;
Favorire la collaborazione con università e centri di ricerca per lo sviluppo di
competenze interdisciplinari.
7. TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI
Il Congresso ribadisce che l’implementazione dell’intelligenza artificiale nel sistema
giudiziario deve avvenire nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, garantendo:
La trasparenza e comprensibilità delle decisioni algoritmiche;
La non discriminazione e l’imparzialità dei sistemi automatizzati;
La protezione dei dati personali e la privacy;
Il diritto all’intervento umano nelle decisioni automatizzate;
La possibilità di impugnazione e revisione delle decisioni basate su algoritmi.
8. COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE
Il Congresso impegna il Consiglio Nazionale Forense a collaborare attivamente con:
Il Ministero della Giustizia per la definizione delle linee guida sull’utilizzo dell’IA;
Il Consiglio Superiore della Magistratura per l’armonizzazione degli approcci;
Le istituzioni europee per il recepimento della normativa comunitaria;
Gli ordini professionali e le associazioni di categoria per un approccio coordinato;
Il mondo accademico e della ricerca per lo sviluppo di soluzioni innovative.
IMPEGNI OPERATIVI:
Il Congresso impegna il Consiglio Nazionale Forense a:
1. Potenziare l’Osservatorio permanente sull’Intelligenza Artificiale e Giustizia;
2. Elaborare linee guida deontologiche per l’utilizzo dell’IA da parte degli avvocati;
3. Promuovere progetti pilota per la sperimentazione di strumenti di IA negli studi
legali;
4. Sviluppare protocolli per la certificazione della qualità degli strumenti di IA utilizzati
in ambito forense;
5. Creare una piattaforma di condivisione delle best practices e delle esperienze;
6. Istituire borse di studio e premi per ricerche innovative nel settore;
7. Organizzare eventi formativi e congressi specialistici sul tema.
Torino, 18 ottobre 2025