I dubbi e la proposta dell'”Associazione Forense Voltaire” su “Il Dubbio”

2 Giugno, 2019 | Autore : |

Riceviamo dal Direttivo dell'”Associazione Forense Voltaire” e volentieri pubblichiamo:

Desideriamo ringraziare l’Associazione Nuova Avvocatura Democratica per essersi offerta di pubblicare sul proprio sito istituzionale il comunicato dell’Associazione Forense Voltaire, al fine di dare diffusione alla petizione “Avvocati: chiudiamo Il Dubbio! Creiamo un portale gratuito per gli Avvocati”.
L’Associazione Forense Voltaire, costituita il 18 luglio 2018 in Roma, è libera, apolitica, apartitica, aconfessionale e senza scopo di lucro. Si propone con ogni mezzo e strumento idoneo al raggiungimento dei fini istituzionali di diffondere i valori della professione forense, riaffermandone la rilevanza costituzionale per il ruolo di garanzia nell’effettivo esercizio del diritto di difesa della persona e per il contributo alla realizzazione del bene comune e nel sociale. Rientra, inoltre, tra gli scopi dell’Associazione la tutela dei diritti dell’Avvocatura, della dignità della professione e della implementazione delle competenze degli iscritti, proponendo e sostenendo soluzioni, anche normative, per conseguire le finalità statutarie ivi sommariamente enunciate.
Per queste ragioni il 24 dicembre 2018 l’AFV lanciava la petizione “Avvocati: chiudiamo Il Dubbio! Creiamo un portale gratuito per gli Avvocati”, alla quale hanno aderito oltre 1300 Avvocati e Praticanti in tutta Italia.
La petizione è finalizzata alla raccolta firme degli iscritti all’Albo nazionale forense per chiedere al CNF di chiudere Il Dubbio e finanziare il progetto di un portale on line gratuito per tutti gli iscritti.
Il quotidiano generalista diretto sino al 2 aprile 2019 da Piero Sansonetti, tra l’altro cofondatore, è oggi guidato da Carlo Fusi e pubblicato in formato cartaceo e digitale. Il Dubbio, interamente finanziato dal CNF, attingendo al fondo costituito dai versamento effettuati dagli iscritti agli Ordini distrettuali di appartenenza a titolo di quota annuale associativa obbligatoria, è costato dal 2015 ad oggi oltre due milioni di euro.
Al fine di consentire la diffusione del quotidiano, i componenti del CNF, con l’allora Direttore Sansonetti, partecipavano a numerose riunioni degli Ordini, invitandoli ad offrire contributi ovvero ad abbonare “d’ufficio” gli iscritti , facendo in tal modo pagare due volte il quotidiano agli Avvocati.
Il CNF e FAI – Fondazione Avvocati Italiani costituivano la società Edizioni Diritto e Ragione a r.l., affidando a quest’ultima il compito di provvede alla pubblicazione e diffusione del quotidiano.
La suddetta società di capitali ha quale socio unico F.A.I. e Presidente del Consiglio di Amministrazione l’Avv. Mascherin, attuale Presidente del CNF.
L’ultimo bilancio pubblicato nel 2017 riporta una perdita di esercizio di 690.888,00 euro. Nella nota informativa è scritto: «… l’esercizio chiuso al 31.12.2017 evidenzia una perdita pari ad euro 690.888,00 c’è stato quindi un notevole miglioramento economico rispetto all’esercizio precedente.
Il miglioramento può essere considerato ancora più consistente se si tiene conto dei mesi di attività 7 del 2016 e dei 12 mesi di attività del 2017. Nel corso del 2017 gli introiti per pubblicità e per vendite in edicola, che nel primo trimestre erano positivi, sono stati poi nel resto dell’anno al di sotto delle aspettative, si è proceduto quindi già a febbraio a ridurre la distribuzione e la stampa, conseguentemente le città, in cui la testata era presente in edicola, sono scese da 12 a 4.
Visto il perdurare della crisi di mercato e la diminuzione degli introiti pubblicitari, a partire dal 2018 la distribuzione si è ulteriormente ridotta e l’edizione cartacea in edicola è presente sono a Roma. Tale diminuzione per lo scorso esercizio porterà per il 2018 ad un ulteriore diminuzione dei costi.
La crisi che ha investito l’intero contesto economico, e in modo sensibile il settore editoriale in cui non si registrano segnali di crescita, non consente di preventivare un pareggio di bilancio prima de 2020» ( ).
Da una verifica condotta dall’Associazione Forense Voltaire è emerso che a Roma nel 2016 si vendeva una sola copia al giorno del quotidiano e dal 2017 in poi il giornale non veniva più distribuito alle edicole ( ).
Tra l’altro, secondo le dichiarazioni rese da Piero Sansonetti, Il Dubbio sarebbe addirittura filogovernativo ( ). Le dichiarazioni di Sansonetti, non smentite dal CNF sino ad oggi, fanno immediatamente comprendere quanto l’iniziativa editoriale finanziata da tutti gli Avvocati e i Praticanti d’Italia possa trasformarsi in uno strumento divisivo, qualora fosse utilizzato per fini di propaganda politica. Invero, per onestà intellettuale rammentiamo a noi stessi che il CNF e FAI, evidentemente, non sono organismi di rappresentanza politica dell’Avvocatura. L’Avvocatura non può e non deve essere in alcun modo strumentalizzata dalle istituzioni che dovrebbero tutelarla. Il rischio che ciò avvenga in futuro o possa essere in qualche modo accaduto, è già di per sé motivo sufficiente per obbligarci ad agire affinché il progetto venga abbandonato.
Con nota PEC del 28 aprile 2019, l’AFV si rivolgeva a tutti gli Ordini degli Avvocati d’Italia «per conoscere l’opinione dei Consiglieri e chiedere il loro aiuto per informare quanti più iscritti di quanto sta accadendo, avere chiarimenti dal CNF circa le dichiarazioni di Sansonetti ed istituire un tavolo di consultazione al fine di realizzare insieme il progetto al quale già molti hanno aderito per chiudere Il Dubbio e creare un portare gratuito per Avvocati e Praticanti». Nessun Ordine ha ancora dato riscontro al nostro scritto.
Vogliamo che il CNF torni ad occuparsi esclusivamente delle proprie finalità istituzionali, secondo il dettato della legge 247/2012, ossia “garantire il rispetto dell’Ordinamento professionale e delle regole deontologiche…” “con finalità di tutela dell’utenza e degli interessi pubblici connessi all’esercizio della professione e al corretto svolgimento della funzione giurisdizionale”, ex art. 24, potendo, ai sensi dell’art. 35 della legge citata, curare “mediante pubblicazioni, l’informazione sulla propria attività e sugli argomenti d’interesse dell’avvocatura” (lett. p).
Vogliamo che Il Dubbio venga immediatamente chiuso e che parte dei fondi, attualmente impiegati per finanziare un’iniziativa editoriale tanto illegittima quanto costosa, fallimentare e divisiva, venga utilizzata per la creazione di un portale online gratuito, fruibile da tutti gli iscritti all’Albo nazionale forense, anche su smartphone tramite App, con il quale gestire, in mobilità e nel rispetto della normativa sulla privacy, banca dati online della giurisprudenza di merito e legittimità, edita da una primaria casa editrice specializzata, messaggistica cifrata, fascicoli telematici personali, firma digitale e PEC.
Il portale gratuito, in base ad informazioni in nostro possesso, non costerebbe più del 15% del costo sostenuto per Il Dubbio.
Riteniamo che tutti gli Avvocati debbano avere pari opportunità ed usufruire di strumenti indispensabili per l’aggiornamento e l’esercizio dell’attività professionale in maniera intuitiva e gratuita.
Per questo, ci rivolgiamo a tutti gli iscritti all’Albo nazionale forense, Avvocati e Praticanti, chiedendo loro di esprimere la propria opinione sottoscrivendo la petizione dell’Associazione Forense Voltaire a mezzo PEC all’indirizzo associazioneforensevoltaire@pec.it (allegando in questo caso copia del tesserino d’inscrizione, documento d’identità, codice fiscale e dichiarazione di adesione alla petizione, avendo cura di firmare tutto digitalmente), oppure utilizzando il seguente link http://chng.it/WVKYSJf8.
RingraziandoVi per l’attenzione dedicata, Vi salutiamo.

Il Direttivo

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