NESSUNA FORMAZIONE SERIA CON I CREDITI FORMATIVI

11 Luglio, 2017 | Autore : |

 

 

Intervento dell’Avv. Carmela Pisacane, tesoriera della sezione NAD di Napoli, sul tema dei crediti formativi e delle criticità legate all’attuale sistema di formazione e aggiornamento obbligatori, per mezzo dei crediti formativi. 

 

 

 

Martedì 11 Luglio 2017 alle ore 11.30- 14.30

Nuovo Palazzo di Giustizia Aula Metafora

Tavola Rotonda “Obbligatorietà del crediti formativi per i professionisti. Formazione o formalità?”

 

Abbiamo letto con attenzione il manifesto di Rinascimento Forense ed abbiamo apprezzato l’attenzione e l’importanza che per loro riveste la vera formazione. L’aver inserito quale primo punto il “rielaborare e ridefinire una formazione di qualità che tenda ad un aggiornamento professionale più libero e consapevole proteso ad una rivoluzione culturale della figura dell’avvocato” è, in questo momento, un atto dalla forza dirompente che dimostra l’interesse per i temi reali della nostra professione.

Crediti formativi, c’è chi li compra al modico prezzo di 49 Euro iva inclusa, chi li regala per la partecipazione alle manifestazioni di piazza, ci sono associazioni forensi il cui unico scopo è la formazione dei colleghi.

Andiamo dai corsi dove spiegano come predisporre un decreto ingiuntivo a quelli dove illuminano su quali possano essere le trappole che si celano dietro una separazione consensuale.

Nel corso degli anni ci hanno spiegato come calcolare i termini di custodia cautelare e come scrivere un appello, ci hanno chiarito ed illustrato i codici su cui lavoriamo ogni singolo giorno.

Assistiamo quotidianamente al triste spettacolo di sale vuote dove stancamente si trascinano corsi di dubbia utilità ai quali, però, sulla carta partecipano centinaia di Colleghi.

Li vediamo, lo sappiamo. Firmano, si allontanano per le udienze, per mangiare, per bere un caffè e tornare, infine, all’ora della chiusura del corso per dare atto della loro presenza…hanno assolto al loro obbligo di formazione, hanno avuto i loro punticini.

Tristi spettacoli di fine anno quando giovani avvocati con 10 tesserini si lanciano in arrembaggi selvaggi per ottenere quei bollini che mancano sulle nostre tessere a punti.

Avvocati con 20-30 anni di esperienza costretti ad ascoltare giovani magistrati e novelli colleghi.

Penalisti che si iscrivono a corsi incentrati sulla separazione dei beni e civilisti assiepati ad ascoltare relazioni sui reati ambientali.

E’ questa la formazione obbligatoria?

Ognuno di noi ha ricevuto, o avrebbe dovuto ricevere, una formazione di base per affrontare la professione, ognuno di noi per poter continuare ad esercitare deve necessariamente aggiornarsi. Ebbene, non credo vi sia uno solo di noi che abbia tratto giovamento dai corsi di formazione, nessuno che abbia acquisito nozioni supplementari, nessuno che non abbia vissuto tutto questo unicamente come un fastidio, come tempo sottratto alla professione.

Ogni giorno leggiamo riviste, banche dati, siti internet che ci aggiornano, ci formano…davvero sentiamo il bisogno di dover presenziare, dalle 11.30 alle 13.30, durante le udienze, mentre si corre da una cancelleria all’altra, a corsi che nulla aggiungono?

La nostra risposta è NO!!!

 

 

 

Nessuno di noi è contrario ad una formazione libera e reale, nessuno di noi non presenzierebbe liberamente a convegni che, realmente ci consentissero di arricchirci culturalmente e professionalmente, che davvero ci consentissero di affrontare temi nuovi e di confrontarci con personaggi di alto profilo.

Eppure, basta scorrere i corsi di formazione sulla piattaforma “riconosco” per rendersi conto come il livello degli argomenti trattati sia offensivo per la nostra professionalità.

 

 

Nuova Avvocatura Democratica chiede che la formazione sia libera, reale e volontaria e non obbligatoria e fondata su un sistema da tessera a punti più adatto ad un supermercato o ad una pompa di benzina.

Andiamo incontro a sfide importanti per la nostra professione, l’avvocatura affronta temi sempre più moderni e dobbiamo necessariamente avvicinarci a nuovi ambiti lavorativi e a nuove fonti di reddito, non possiamo permetterci una formazione obbligatoria così concepita.

Non possiamo permetterci di mancare le sfide che la modernità ci impone di affrontare per restare ancorati ad un concetto di formazione assolutamente distonico rispetto alla realtà e da essa totalmente disancorato.

 

Per NAD – Sezione Napoli – La Tesoriera Avv. Carmela Pisacane

 

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